LEONARDO LUGARESI
Forse questo momento è particolarmente propizio allo studio
della storia della chiesa. Forse è anche un momento in cui abbiamo particolarmente
bisogno di studiarla.
Saint Bertrand de Cominges, Pirenei, Francia |
Propizio perché mai come ora possiamo capirne il dramma e
studiarla non in modo erudito e ozioso ma vitale. Che la situazione della
chiesa oggi sia drammatica ormai lo capiamo (o almeno lo "sentiamo")
quasi tutti. Siamo finalmente usciti dal cono di falsa luce di quell'ottimismo
di maniera che per alcuni decenni è sembrato quasi obbligatorio nella chiesa.
La fede nell'indefettibilità promessa da Gesù ("non praevalebunt")
non si traduce in un irenismo accomodante e sempre soddisfatto di sé, perché la
sua garanzia che la barca di Pietro arriverà sicuramente in porto non ci esenta
dal rischio di alcuna tempesta durante la traversata (e il divino maestro potrà
altre volte sembrarci addormentato mentre noi avremo paura di affogare).
Necessario, poi, lo studio della storia cristiana lo è perché ci
aiuterà a vedere nella giusta prospettiva il dramma presente, imparando - ad
esempio - che non c'è stato mai secolo (ma neanche decennio) in cui essa non
sia stata drammatica. Quanto e forse più di adesso.
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