Mentre amici raziocinanti, laici e cattolici, non san bene a
che santo votarsi per la politica (ma c'è sempre San Tommaso Moro, vivaddio)
m'è tornata alla mente la frase che nel 1982 Giovanni Paolo II disse a Giussani e quelli di CL:
"Voi non avete patria".
Non era
un giudizio congiunturale, indotto da un momento storico. Ma strutturale,
definitivo.
Non possiamo quindi, ad esempio, appiattirci su nessun
partito o forma di potere o nazione o uomo politico (non va dato a Cesare quel
che non è di Cesare) dando ugualmente con passione il nostro contributo umano
alla casa degli uomini, alle patrie umane, con gli strumenti della realtà
politica esistenti (date a Cesare...).
Temo tuttavia che ci sia stato, per alcuni e per un non breve
tratto, il rischio di credere d'avere avuto una patria politica, un regno in
terra. Forse eccedo ma comunque sia, quella frase del Papa, che tanti colpì,
m'è tornata in mente oggi, dove non c'è
più una casa, anzi neanche uno straccio di capanna plausibile nella quale i
moderati raziocinanti, non meri opportunisti, possano soggiornare almeno di
passaggio per dare un contributo fattivo alla casa comune.
I nostri cuori,
appassionati al bene comune, non hanno manco una capanna... oggi. Dovremo
votare per elevata approssimazione... e tentare di ricostruire noi con altri,
assieme, la casa (aperta). O almeno una capanna.
Gianni Varani
11/9/2019
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