Nel caso vi fosse sfuggito, uno dei padri dell'Europa, Robert Schuman,
è stato dichiarato dal papa "venerabile": è un passo importante verso
la santificazione. Come ci siam sempre ricordati, tra alcuni amici, la
ricostruzione dell'Europa - dopo l'immane apocalissi della Guerra mondiale - fu
fatta principalmente da tre cristiani: Schuman, Adenauer e De Gasperi.Schumann fra Adenauer e De Gasperi
Robert Schuman, con Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer, viene considerato uno dei padri della Comunità
Europa, che oggi si chiama Unione Europea e raggruppa 27 nazioni del
Continente. Sabato, con l’autorizzazione alla pubblicazione del decreto che ne
riconosce le virtù eroiche, il politico francese diventa venerabile della
Chiesa cattolica. Il suo nome resta legato alla costituzione della Comunità
europea, che Schuman immaginò proprio a partire dalla drammatica esperienza
della Seconda guerra mondiale che aveva causato morti e distruzione nel Vecchio
Continente.
«La scelta di impegnarsi in
ambito politico, fu da lui considerata come obbedienza alla volontà di Dio – si
legge nella breve biografia preparata dalla Congregazione delle cause dei santi
–. La fede nutrì e sostenne il suo impegno a lavorare per un’Europa unita e
riconciliata». Dunque una unità che doveva passare necessariamente dalla
riconciliazione tra i popoli che fino a poco prima si erano aspramente
combattuti. Ecco che lui francese, assieme all’italiano De Gasperi e al tedesco
Adenauer, fece diventare realtà un sogno profetico: vivere in un continente
pacifico. «Uomo di governo al servizio di uno Stato laico – dice ancora la
biografia nel sito del dicastero vaticano –, Schuman rispettava pienamente la
laicità dello Stato, ma non acconsentì mai ad agire contro coscienza, formata
all’obbedienza dei comandamenti di Dio e delle leggi della Chiesa». (Red Cath)
Quando la Chiesa propone un cristiano, laico o consacrato,
all’esempio di tutta la Chiesa non lo addita come un "super-uomo", ma
lo indica come persona "che ha vissuto nella porta accanto"
praticando nella quotidianità l’integralità del Vangelo. La Chiesa non reclama
per sé dei santi, ma annuncia la sola santità, quella di Dio, che si manifesta
attraverso persone che ci offre perché possiamo seguire il loro esempio di
vita.
Robert
Schuman (1866-1963) è un politico francese nato a Lussemburgo, ma che è vissuto
a Metz, capoluogo della Mosella
(Francia). Fin dalla sua infanzia e adolescenza risentì dell’influenza della
profonda pietà religiosa della madre. Crebbe immerso in due culture: quella
francese e quella tedesca. Frequentò gli studi universitari di giurisprudenza a
Bonn, Monaco, Berlino e Strasburgo, dove intrecciò una profonda intesa con gli
universitari cattolici dell’Unitas.
La sua vita spirituale è stata espressione di una profonda
fede animata da uno spirito evangelico, nutrito della Parola di Dio,
dall’Eucaristia a cui partecipava quotidianamente, da un virile fervore verso
la Vergine. Un giorno confiderà a un monaco: «Sono un bambino nella preghiera».
Nei suoi scritti, troviamo spesso queste espressioni: «Mi
abbandono a Te, Signore». Affidandosi a Dio, ma non sottomettendosi, Schuman
vede nella politica un cammino preparatogli da Dio presente nella storia e a
lui non resta che ascoltarlo. La politica è un servizio verso gli altri ed egli
ne farà un cammino di santità. Anche nel nostro tempo inerte e indifferente la
santità è ormai la sola politica valida che, per essere praticata, deve
conservare la purezza del lampo.
«Tutto per il Signore»: il politico Schuman non nutre
ambizioni personali, s’impegna nel servizio politico su insistenza degli altri
ed ha una sola idea: aver cura degli altri.
A Metz, dove aprirà il suo studio di avvocato, si fa notare per la sua sapienza a vagliare la concretezza quotidiana; non mente, non dissimula, è un uomo mite, dedito all’assistenza di minorenni in stato di disagio. Non sfugge alle attenzioni pastorali del suo vescovo che lo nomina presidente della Gioventù Cattolica. (…)
Come ministro degli Esteri il 9 maggio 1950 lancerà l’idea
di una Comunità Europea, che non è solo un progetto politico, una strategia, ma
un bene prezioso, un contributo per corroborare le diversità, per valorizzarle
nell’unità intesa come appartenenza ad un’identità più grande: l’universalità.
È un valore che permette oggi di vivere il rapporto con gli altri nella
solidarietà, un umanesimo che condanna gli egoismi localistici, la depredazione
delle altrui culture, i genocidi compiuti in nome di ideologie aberranti, le
innominabili condizioni di lavoro.
Sa bene Schuman che la pace è frutto della
riconciliazione. Non esita, lui, cittadino di un paese vincitore, a tendere la
mano al nemico vinto e a chiedergli perdono.
Sono
tre le idee basilari dell’idea «Europa» espressa da Schuman.
«L’Europa
deve darsi un’anima». Le istituzioni europee sarebbero «un
corpo senza anima» se non fossero animate dallo spirito europeo, uno spirito di
fraternità fondato sulla concezione della democrazia, di natura essenzialmente
cristiana, e su «la verità costruita secondo giustizia, vivificata e integrata
nella carità, posta in alto dalla libertà». ("Pacem in terris")
«L’integrazione
politica deve essere il completamento necessario all’integrazione economica».
L’integrazione economica rappresentava nel 1950 solo il primo passo a cui ne
sono seguiti altri. Il processo verso l’unità politica continua, soprattutto in
questi giorni in cui la pandemia ha messo ancor più in evidenza che dipendiamo
gli uni dagli altri.
«L’Europa
unita prefigura la solidarietà universale dell’avvenire».
Negli ultimi giorni della sua vita terrena, Schuman scrisse: «Ci avviamo verso
una concezione del mondo dove si delineeranno sempre di più la visione e la
ricerca di ciò che unisce le nazioni, di ciò che esse hanno in comune e dove si
potrà conciliare ciò che le distingue o le oppone». Lo scrisse nel 1963.
Robert Schuman non ha predetto l’oggi che viviamo, ma l’ha preparato. È stato il profeta dell’Europa che ha ricevuto da Dio la capacità di scrutare la storia e di interpretare gli avvenimenti. Ai cristiani e agli uomini che Dio ama spetta il compito di rimanere saldi, fermi nell’attesa, certi che l’Europa sognata dal venerabile Robert Schuman si realizzerà.
Edoardo Zin domenica
20 giugno 2021 AVVENIRE
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