BY BERLICCHE
Il Vaticano ha mandato una nota diplomatica all’Italia sul fatto che l’approvando ddl Zan sarebbe in conflitto con il Concordato, legge italiana, in più punti. Subito alte grida si sono alzate da parte di coloro che sostengono che la dottrina gender non esista ma che uno non possa comunque negarla.
Il punto che alcuni non comprendono dell’opposizione vaticana al dll Zan è che sì, l’Italia è uno stato laico, ma laico non significa anticattolico. Non significa “chi si oppone al gender va messo fuorilegge“. Non vuol dire “diamo soldi a pioggia a chi propaganda questa cosa“, senza discussione, come vorrebbe chi propaganda questa cosa e ha fatto la legge (perché il punto è quello, soldi e potere, non pensate diversamente).
Queste non sono idee
automaticamente laiche. Sono idee, che possono essere giuste o sbagliate; ma
che si vorrebbero indiscutibili, intoccabili, vere per definizione. Si vorrebbe
che chi vi si oppone, per qualsiasi motivo, sia punito: multato, incarcerato, privato
di lavoro e dignità. Chi non si
inginocchia davanti al nuovo idolo multicolore venga cacciato, chi non sventola
il vessillo policromo segregato. Io sono laico, e cristiano; questo sembra
inaccettabile a chi venera non un Dio ma una opinione umana. Non dovrei avere
un’opinione, non ne avrei il diritto, a meno che non sia uguale alla loro.
In definitiva, c’è
qualcuno che sostiene che essere laico coincida con quello che pensa lui.
Un nuovo dogma, o forse non così nuovo. Ma sono le religioni, tuttalpiù, che
hanno dogmi, si presume dettati da qualcuno che non è un uomo.
Se accettiamo il dogma che questi sacerdoti del sesso, pardon, gender, ci
vogliono imporre, siamo ancora in uno stato laico? O piuttosto in uno stato
confessionale, di confessione arcobaleno?
https://berlicche.wordpress.com/2021/06/23/confessione-arcobaleno/
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