venerdì 12 novembre 2021

SE LO STATO GIUDICA L’AMORE DI UNA FAMIGLIA

Lucetta Scaraffia

Claudio Foti , lo psicologo di Bibbiano, è stato condannato: è una prima sentenza su questa vicenda, nata in un modo nuovo, che vuole essere scientifico, di giudicare i legami familiari.

L’operato dei genitori è sempre stato sottoposto a giudizio – in silenzio o con aperti rimproveri – da chi osservava: la famiglia, i nonni, parenti vari, vicini di casa e i giudizi non sono sempre stati generosi. Ma fini all’arrivo del dott. Spock nelle librerie le critiche si basavano su opinioni personali, sull’esperienza. Spock ha per la prima volta portato la voce dell’esperto, l’autorevolezza non discutibile della scienza, e ha rovesciato abitudini consolidate e ha cambiato molte famiglie.

Ma Spock non era solo scienza: ormai siamo tutti consapevoli che dietro a molte opzioni psicologiche sta un atteggiamento ideologico, come in quegli anni fortemente influenzati dall’anti-autoritarismo. Ha fatto danni il dottor Spock? O piuttosto ha salvato molti esseri umani da traumi infantili indelebili? Non lo sappiamo, le valutazioni in proposito sono discordi ma in ogni caso rimaniamo sempre nell’ambito della discussione, dell’ipotesi.

Tutto è cambiato invece quando, qualche decina di anni fa, lo stato si è dotato di organismi appositi – i Servizi sociali - per giudicare i genitori e per togliere loro i figli qualora fossero stati giudicati inadeguati. Mescolando burocrazia e di ideologia, questa volta il giudizio ha avuto il potere di creare un trauma nella vita quotidiana di bambini e adulti, indicibile sofferenza da ambo le parti.

Il destino di famiglie già in difficoltà è stato messo nelle mani di una équipe che, con sicurezza mal giustificata, decideva di recidere legami profondi se non corrispondevano ai loro modelli educativi. Lo stato, uno stato democratico, ha fatto diventare operativi questi giudizi di eccezionale gravità, neppure sottoponendoli a un secondo esame da parte di altri esperti. Come se l’allontanamento dei piccoli dai genitori non costituisse una trauma da evitare il più possibile, come se lo stato potesse sostituirsi totalmente ai genitori nel decidere del destino dei figli. 

Una sicurezza dettata da una acritica fede in una disciplina, la psicologia, che sappiamo permeabile alle influenze ideologiche, e in persone che ne abbracciano, spesso ciecamente, le metodologie. Si è preferito credere in loro piuttosto che nell’amore, forse anche confuso e insufficiente, ma sempre amore, dei genitori.

Tratto da Il resto del Carlino 12 nov 2021

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