GIULIO MEOTTI
Erdogan, “il moderato”, lo ha detto chiaramente: “La democrazia è un tram, lo prendi fin che ti serve e poi scendi”. Qualcosa del genere staranno pensando milioni di islamici nell’Europa da cui arrivano video incredibili. C’è da avere paura, molta paura. Forse un giorno per le nostre strade fustigheranno le donne che non portano il velo?
“Il Califfato
è la soluzione
”, urlano gli islamisti scesi in
piazza ad Amburgo, racconta la Welt.
In questa città che è anche uno stato, una città-stato che ha fra le massime
concentrazioni industriali del paese, libera e anseatica secondo le antiche
carte, gli islamici hanno inneggiato al Califfato, scandito “Allahu Akbar”,
sventolato bandiere raffiguranti la Shahada e alzato l’indice, simbolo degli
islamisti. Tutto perfettamente legale. La polizia ha
affermato che “invocare l’avvento del Califfo non è un crimine”. Anche
a Essen,
nella Ruhr, marciano per il califfato.Amburgo Marcia per il Califfato 28/4
È la parola del momento: califfato. Ha un suono
amichevole. Come un ricordo da Mille e una notte, un luogo dove si
balla e il piatto di datteri non è mai vuoto. Il califfo sarà un uomo gentile e
saggio proveniente da una casa regnante perduta da tempo. Una bella favola.
Ma califfato significa sottomissione. Ci sono i
musulmani e coloro che si convertono all’Islam. Chiunque vada contro l’Islam
sarà ridotto in schiavitù o ucciso. Non con l’iniezione letale o sulla sedia
elettrica, ma con lunghi coltelli che separano la testa dal corpo. È un culto
di morte brutale. Adulterio significa lapidazione, furto significa taglio di
una mano e i “fluidi”, che spopolano nelle nostre università, vengono gettate
dai tetti (Isis), sepolti sotto un muro (Talebani) o appesi alle gru (Iran).
“Gli islamisti del Califfato ci
ballano in faccia” scrive la Bild.
“Il patetico appeasement dell'Occidente nei confronti degli estremisti
islamici”, come lo definisce Ayaan
Hirsi Ali. “L’immigrazione di massa su una scala senza precedenti sta
trasformando la demografia delle società europee e accelerando l’islamizzazione
del continente”.
I nostri tg hanno completamente ignorato la marcia islamica, preferendo l’immarcescibile adunata di Dongo.
Chi legge Corriere o Repubblica o Stampa non
sa niente delle scene inquietanti di Amburgo..
E pensare che Amburgo è la città dell’11 settembre. “Mohammed Atta non era un terrorista quando venne ad Amburgo” scriverà sul Guardian il suo preside, Dittmar Machule. “È diventato un fanatico mentre era qui tra noi. Ho paura che possa accadere di nuovo”. Amburgo, la più liberal delle città tedesche, era un ambiente ideale. I funzionari tedeschi diranno che erano riluttanti a prendere di mira le moschee e rischiare accuse di razzismo e islamofobia.
La storia si ripete. La Cristianità era lo scudo protettivo contro l’islamizzazione.E non a caso Amburgo è anche la città dove due terzi delle chiese dovranno essere chiuse nei prossimi anni e nella seconda più grande città tedesca ci sono già 50 moschee. La Welt (“più moschee che chiese”) rivela che le 52 moschee hanno già superato le 40 chiese cattoliche ad Amburgo.
“Un viale trafficato nel Quartiere Horn di Amburgo. 60 anni fa qui è stata edificata la Chiesa di Cafarnao: un moderno edificio in mattoni, cemento e vetro con una torre esagonale. Ora la chiesa non è più una chiesa, ma una moschea”. Lo racconta Deutschelandfunk Kultur. “Nell'atrio della chiesa di Cafarnao, le persone si riuniscono per una visita guidata del monumento. La luce entra nella sala attraverso piccole vetrate disposte a nido d'ape. La comunità musulmana ha rimosso la croce cristiana dal campanile. La scritta araba ‘Allah’ ora può essere letta in cima”.
Quando si inneggia al califfato, non si tratta di cori come negli stadi o nelle manifestazioni sindacali, ma di una minaccia in forte espansione in tutta Europa. Un oratore ad Amburgo ha annunciato che “le carte saranno rimescolate” quando il “gigante dormiente si risveglierà”.Di quale gigante parlano? E’ stato uno scrittore ebreo scampato alla Shoah, Ralph Giordano, a mettere in guardia per prima la Germania contro l’islamizzazione. “Ci siamo mai chiesti perché le moschee che crescono come funghi vengono dedicate ai conquistatori ottomani?”.
Ralph Giordano: Madre ebrea tedesca e padre siciliano, Giordano non potè finire gli studi a causa del regime di Hitler, ma fu salvato insieme al resto della famiglia da una donna di Amburgo, che li nascose in cantina. Dopo la guerra, Giordano si iscrisse al partito comunista e vi militò fino a quando decise di lasciare i compagni, pubblicando Il partito ha sempre ragione. In un articolo per la FAZ, Giordano scrisse: “Voglio poter dire che non voglio vedere burqa o chador per le strade tedesche, non più di quanto non voglio sentire le chiamate dei muezzin dai minareti. Né adatterò la mia visione della libertà di espressione a un demone che la interpreti come segue: ‘Ognuno ha il diritto di esprimere liberamente la propria opinione in un modo che non sia contrario alla legge della Sharia’. No e tre volte no!”.
“Ultima chance prima della sharia”, titola il nuovo numero del
mensile Causeur. E poi cosa ci
aspetta? Scrive Ed
Husain, uno dei maggiori intellettuali musulmani del Regno Unito,
consigliere di Tony Blair: “Ci aspettano mini califfati. Ci sono migliaia di
moschee in tutta Europa e trenta milioni di musulmani”.
Alla Bild un
dirigente della sicurezza statale ha appena lanciato l'allarme: “Sempre più
genitori di bambini tedeschi si rivolgono ai centri di ascolto perché i bambini
cristiani vogliono convertirsi all’Islam in modo da non essere più esclusi
dalla scuola. Nelle scuole delle grandi città la percentuale di studenti
musulmani supera ampiamente l'80 per cento: Berlino, Francoforte, Offenbach,
Duisburg, Essen”.
“Zone
vietate” agli ebrei in Germania, “giudici
di pace” che usano la sharia, scuole che mettono al bando le minigonne per
evitare noie, muezzin che
chiamano alla preghiera, case
editrici che censurano i libri che criticano l’Islam, banchieri
centrali cacciati per aver criticato l’Islam, professori critici
dell’Islam costretti a fare lezione con i giubbotto antiproiettile, un presidente in
visita in una scuola che si vede ritirare la mano da una studentessa con il
velo, insegne
stradali in arabo, leader
di partito che aprono alla legge islamica, ronde della
sharia nelle strade, violenze sessuali di
massa, attacchi nelle scuole a
chi non rispetta l’Islam, boom di matrimoni
forzati, studenti
che chiedono l'introduzione di rigide regole islamiche.
Ma dire che la Sharia avanza in
Europa è un “complotto di estrema destra”, giusto? (…)
30 aprile 2024
Leggi tutto qui https://substack.com/inbox/post/144089897
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