In Italia e in Europa la sinistra spinge su aborto e eutanasia forzando le istituzioni, come nel caso dell'Emilia-Romagna e della mozione socialdemocratica a Bruxelles sull'aborto in Costituzione.Il voto alle europee diventa fondamentale per arrestare la deriva.
È ormai ufficiale. È finita la stagione della «sinistra di centro». Due importanti dati di fatto ne sono testimoni.
Il primo: la Regione Emilia Romagna che - anche forzando i meccanismi istituzionali – decide che il suicidio assistito sia un diritto e come tale vada riconosciuto, con tempi certi: in caso gli esperti nominati dalla regione ritengano «giusta» la richiesta, il paziente dovrà essere «assistito» a suicidarsi entro 42 giorni dalla richiesta.
Il secondo, più recente e altrettanto preoccupante, l’approvazione in Parlamento Europeo della mozione del partito dei Socialdemocratici che chiede di inserire nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea il diritto all’aborto. Anzi, per la verità l’aborto sarebbe solo un “di cui”, la spinta è molto più in generale verso il riconoscimento della «bodily autonomy».
Siamo passati da «l’utero è mio e lo gestisco io» a «il corpo è mio e lo gestisco io». In altre parole, sono io a decidere chi sono, rifiutando alla radice l’obiettività della condizione umana: essere creature, esseri che non si sono creati da sé e come tali spendono la vita per cercare il senso di questa esistenza, il perché siamo al mondo.
Il progressismo è ormai entrato nelle istituzioni: è l’individuo a dare un senso alle cose e non a ricercarlo. Si smaschera definitivamente quindi una sinistra che ha sempre flirtato col mondo cattolico rassicurandolo con laiciste omelie dedite al rispetto del diverso, pur - a parole - condividendo i principi cristiani.
In termini più diretti: il centro-sinistra ha fallito. Erano convinti di tenere insieme principi come la difesa della vita da un lato, e riconoscimento dei «nuovi diritti» dall’altro. Non ce l’hanno fatta. Ha vinto l’aborto in Europa. Complice proprio la sinistra moderata: una bella fetta del Partito Popolare Europeo ha votato a favore di una mozione che - e qui siamo al ridicolo - chiede che venga riconosciuto il diritto all’aborto «a tutte le donne, le ragazze e a chiunque può rimanere incinta».
Anche qui, come in Emilia Romagna, sono
state ignorate le regole istituzionali: l’UE non ha competenza alcuna in questo
ambito ma la spinta ideologica è tale da usare il Parlamento a proprio uso e consumo.
La mozione approvata non ha alcuna ricaduta formale ma la direzione è
tracciata.
La battaglia delle prossime europee si fa
dunque ancora più urgente: come se non bastasse tutta l’ideologia green, che
vede l’uomo come l’intruso del pianeta. Ma se ogni istanza individuale è
legittima sempre e comunque come sarà mai possibile mantenere la pace?
«Se anche una madre puó uccidere il proprio
bambino nel suo grembo, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere
me?» diceva Madre Teresa di Calcutta nel 1979 ritirando il premio Nobel per la
pace.
Abbiamo, mai come ora, qualcosa di davvero
fondamentale da conservare, per cui batterci: la persona è sacra! Fuori da
questo, tutto il peggio sarà sempre possibile.
PER VOTARLO BASTA SCRIVERE PIGA
link Piergiacomosibiano.it
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