lunedì 5 novembre 2012

LE DUE AMERICHE


LO SCONTRO ANTROPOLOGICO FRA GLI STILI AMERICANI DI OBAMA E ROMNEY

Michelle Obama si prende cura del proverbiale orto della Casa Bianca, invita spesso pacifiche orde di bambini normopeso a darle manforte e si fa fotografare sorridente mentre coglie i salutari tuberi che la terra offre. Loro, i bambini normopeso, mentre zappano sognano cookie burrosi e altre cose molto nocive, e si ricordano quella volta in cui Barack Obama, il marito dell’ortolana, nel clima gioviale della cena dei corrispondenti della Casa Bianca ha raccontato di aver portato ai bambini “sacchi pieni di dolci, e Michelle li ha strappati via dalle loro piccole mani”.

Il presidente scherzava, ma nemmeno troppo. Fra una rapa e un cetriolo si sorprendono a invidiare Liza Ryan, dieci anni, figlia del candidato vicepresidente dei repubblicani, una che la domenica mattina imbraccia il suo fucile Remington 700 in versione bambino e va con il padre per i boschi del Wisconsin a stanare cervi. “Sono anni che mi accompagna quando vado a caccia – ha detto Ryan – ma finalmente è pronta per sparare anche lei”. Lui preferisce la caccia con l’arco, pratica primordiale che ha solleticato la facile ironia dei commentatori italiani, ma è in compagnia di altri cinque milioni di americani che il fine settimana si presentano nel loro bosco di riferimento vestiti da Navy Seal con archi in stile Rambo e si acquattano aspettando la preda. Non serve andare nelle radure del Kansas per incontrare questi personaggi, basta guidare per venti minuti fuori da Washington o andare in autobus a City Island, nel Bronx, dove c’è un pub in cui “friggono tutto tranne i cocktail”, come dice l’agrodolce film con Andy Garcia.

Così, mentre Michelle e Barack gustano deliziosi sformati di cavolo, ricchi di antiossidanti, Paul e Liza se ne tornano a casa con un cervo o un paio di tacchini selvatici nel cassone del pick up, sperando che la nonna abbia già messo sul davanzale qualche apple pie.

Quando il candidato ha presentato al mondo il suo running mate, questo ha detto che nelle sue vene “scorrono formaggio, salsicce, un po’ di Spotted Cow, di Leinie e di Miller”, misto di luppoli ultralocali e leggende da Bull Durham.

I democratici sperano di brindare alla rielezione con la birra prodotta da Obama alla Casa Bianca, e nonostante il mormone Romney vada ad acqua minerale, anche nell’apparato gastronomico dei partiti si scorge il fossato culturale che separa due idee d’America, due mondi che condividono lo stesso territorio.

E’ la “maggioranza silenziosa” che si scontra con la “minoranza rumorosa”, secondo una vecchia espressione rivitalizzata da John Fitzgerald Kennedy e che, per paradosso, ha fatto la fortuna di Richard Nixon e ora anima la resurrezione di Mitt Romney.
tratto da "ilfoglio"
di Annalena Benini

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