giovedì 1 novembre 2012

L'EDITTO DI COSTANTINO

di ALDO BRANDIRALI
tratto da ilsussidiarionet


Alcune  annotazioni relative alla provocazione culturale realizzata nel dibattito sull’Editto di Costantino.  L’imperatore proclama la libertà della pratica religiosa per tutte le fedi, si fonda così il rapporto fra fede e politica, alla fede il compito di gettare le basi della coscienza di popolo, alla politica il compito di garantire la convivenza delle strade diverse della libertà. Sarebbe veramente utile se si tornasse a questo equilibrato rapporto fra fede e politica, in particolar modo nella pratica religiosa. Oggi è profondamente drammatico il ruolo educativo della esperienza religiosa. Le forme di fede ateiste e agnostiche, costrette a giocar tutto nella politica, hanno alimentato un moralismo ottuso che critica tutte le cattive espressioni della vita civile e politica senza saper proporre responsabilità e attenzione alla costruzione del bene comune. L’intimismo religioso e la separazione dalla vita civile hanno tolto il fare popolo, e dunque le basi della democrazia. Per questo la politica si è ridotta a gioco cinico del potere e gli elettori non votano o fanno il voto di protesta. Dunque oggi ci vuole coraggio, il Paese va rimesso in piedi, attenzione alla realtà, educazione del popolo, ricostruzione della politica cominciando dalla comunità territoriale. Un lavoro adatto solo a chi non ha nulla da perdere ed è disposto a ricominciare da capo.

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