Il Vescovo di San Marino-Montefeltro
approva questo articolo e lo propone al suo popolo come punto importante di
riflessione in un momento così grave per la vita della società
“La Chiesa è intransigente sui princìpi perché crede,
è tollerante nella pratica, perché ama. I nemici della Chiesa sono invece
tolleranti sui princìpi, perché non credono, ma intransigenti nella pratica,
perché non amano”.
(Reginald Garrigou-Lagrange)
I genitori incestuosi potranno riconoscere i propri figli. Evviva? No.
Cito alcuni commenti sul decreto appena approvato e intanto chi legge rifletta.
Giulia Bongiorno: “Abbiamo finalmente raggiunto un risultato storico in materia di diritti civili, archiviando norme odiose fondate su un anacronistico senso della morale”.
Rosy Bindi (soi-disant cattolica): “Una legge di civiltà”.
Donatella Ferranti, del Pd: “E’una giornata importantissima per i diritti degli italiani”.
E’ “civiltà” sdoganare l’incesto? Fin qui ci siam tutti sbagliati per un “anacronistico senso della morale”? Che un figlio si unisca sessualmente con sua madre, o fratello e sorella, un padre con la figlia, nonno e nipote… Che i desideri diventino legge. Anche un passo alla volta va bene, anche un solo scalino. Ecco fatto. Un altro scalino del baratro (ma non doveva essere, questo, un governo ‘tecnico’?!)
“Giornata importantissima per i diritti degli italiani!”, e giù un applauso alla Camera, neanche fossero al circo. Diritti di chi?
Che gli adulti si sbrachino: sfoghino liberamente gli istinti più biechi: ora ci pensa la legge a mettere pezze, a dire “si può”.
E i bambini?
I bambini, ancora, solo pedine nelle mani dei grandi. Li spostano sulla scacchiera, a piacimento, il re Consenso e la regina Modernità (“civiltà” no, per favore. Un po’ di decenza se non nella vita, almeno nell’uso delle parole!). Le pedine non contano, si sa. Fanno da scudo.
Compatto, il Pd, ieri ha votato la legge. I commenti sul Web raccontavano, tronfi, l’orgoglio per la vittoria (?).
E i cattolici del Pd, che han votato all’unisono? Neppure di fronte all’ignominia dell’incesto han saputo dire di no. Vietato vietare. Questo lo slogan del mondo? E così sia.
Ecco Augusto Del Noce, preveggente (era il 1987!), nell’articolo “I padroni del futuro elargiscono valori”: “Di collaborazione su ‘valori comuni’ tra cattolici e laici si può parlare solo nell’orizzonte di quella che è stata giustamente definita la ‘ragione strumentale’ dove gli accordi non suppongono un giudizio morale, oltre la strumentalità della coesistenza… ma la politica si riduce a questo? O non ha di mira qualcosa che va oltre, la formazione di una coerente personalità umana? Non soltanto l’amministrazione del presente, di ciò che è, ma la preparazione del futuro, di quello che dovrebbe essere?”.
In gioco – è vero – c’è il futuro dell’uomo, la cultura nel senso più nobile, e la responsabilità dei cattolici è più grande di quella degli altri. Perché? Perché sappiamo (dovremmo!) di essere stati chiamati per nome, collaboratori nella costruzione del Regno. Ci verrà chiesto conto.
A volte, anzi spesso, dimentichiamo una cosa. Il paradiso in terra non è il Luna park!
(Reginald Garrigou-Lagrange)
I genitori incestuosi potranno riconoscere i propri figli. Evviva? No.
Cito alcuni commenti sul decreto appena approvato e intanto chi legge rifletta.
Giulia Bongiorno: “Abbiamo finalmente raggiunto un risultato storico in materia di diritti civili, archiviando norme odiose fondate su un anacronistico senso della morale”.
Rosy Bindi (soi-disant cattolica): “Una legge di civiltà”.
Donatella Ferranti, del Pd: “E’una giornata importantissima per i diritti degli italiani”.
E’ “civiltà” sdoganare l’incesto? Fin qui ci siam tutti sbagliati per un “anacronistico senso della morale”? Che un figlio si unisca sessualmente con sua madre, o fratello e sorella, un padre con la figlia, nonno e nipote… Che i desideri diventino legge. Anche un passo alla volta va bene, anche un solo scalino. Ecco fatto. Un altro scalino del baratro (ma non doveva essere, questo, un governo ‘tecnico’?!)
“Giornata importantissima per i diritti degli italiani!”, e giù un applauso alla Camera, neanche fossero al circo. Diritti di chi?
Che gli adulti si sbrachino: sfoghino liberamente gli istinti più biechi: ora ci pensa la legge a mettere pezze, a dire “si può”.
E i bambini?
I bambini, ancora, solo pedine nelle mani dei grandi. Li spostano sulla scacchiera, a piacimento, il re Consenso e la regina Modernità (“civiltà” no, per favore. Un po’ di decenza se non nella vita, almeno nell’uso delle parole!). Le pedine non contano, si sa. Fanno da scudo.
Compatto, il Pd, ieri ha votato la legge. I commenti sul Web raccontavano, tronfi, l’orgoglio per la vittoria (?).
E i cattolici del Pd, che han votato all’unisono? Neppure di fronte all’ignominia dell’incesto han saputo dire di no. Vietato vietare. Questo lo slogan del mondo? E così sia.
Ecco Augusto Del Noce, preveggente (era il 1987!), nell’articolo “I padroni del futuro elargiscono valori”: “Di collaborazione su ‘valori comuni’ tra cattolici e laici si può parlare solo nell’orizzonte di quella che è stata giustamente definita la ‘ragione strumentale’ dove gli accordi non suppongono un giudizio morale, oltre la strumentalità della coesistenza… ma la politica si riduce a questo? O non ha di mira qualcosa che va oltre, la formazione di una coerente personalità umana? Non soltanto l’amministrazione del presente, di ciò che è, ma la preparazione del futuro, di quello che dovrebbe essere?”.
In gioco – è vero – c’è il futuro dell’uomo, la cultura nel senso più nobile, e la responsabilità dei cattolici è più grande di quella degli altri. Perché? Perché sappiamo (dovremmo!) di essere stati chiamati per nome, collaboratori nella costruzione del Regno. Ci verrà chiesto conto.
A volte, anzi spesso, dimentichiamo una cosa. Il paradiso in terra non è il Luna park!
Fonte:
CulturaCattolica.it
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