venerdì 23 novembre 2012

TRAVASO DI BILE A REPUBBLICA


Europarlamento sì all'antiabortista Borg
quale nuovo commissario Ue alla salute

L'ex ministro maltese prenderà il posto di John Dalli, dimesso per un caso di presunta corruzione. La scelta, contestata da molte associazioni, ha diviso l'assemblea plenaria. Così si era difeso durante l'audizione: "Le mie opinioni personali non incideranno sul mio operato"

di LAURA MARGOTTINI

Tonio Borg, ex ministro degli Esteri di Malta e designato a ricoprire l'incarico di commissario Ue alla salute

STRASBURGO - Il Parlamento europeo in seduta plenaria ha approvato la nomina del maltese Tonio Borg a Commissario europeo per la salute. La nomina di Borg, contestata da diverse associazioni (fra cui Amnesty International) per le sue posizioni antiabortiste, ha spaccato l'assemblea: nel voto a scrutinio segreto, i sì sono stati 386, i no 281 e le astensioni 28 astensioni. Tonio Borg prenderà il posto di John Dalli, dimesso dopo un caso di presunta concussione legato all'industria del tabacco. La Commissione europea ha fatto sapere che Borg si insedierà subito nella carica.

Non è bastato dunque il voto contrario del gruppo dei Socialisti e democratici che avrebbe dovuto fare da ago della bilancia per l'elezione di Borg, un ultracattolico convinto che non scende a compromessi quando si tratta di aborto o diritti dei gay. Non tutti, però, all'interno della delegazione italiana dei socialisti e Democratici, erano contrari. Vittorio Prodi, membro della Commissione UE all'Ambiente, Salute ed Alimenti, ha assistito all'audizione parlamentare di Borg il 13 novembre scorso, durante la quale l'ex ministro maltese aveva assicurato che le sue posizioni personali non interferiranno con la sua missione a Bruxelles.

"Può avere avuto le sue posizioni - ha spiegato Prodi alla vigilia del voto - , ma ha detto che farà l'interesse dell'UE secondo i regolamenti dell'Unione stessa. Ha preparato molto bene l'audizione, vuol dire che ha deferenza per il Parlamento". Di tutt'altra opinione l'europarlamentare


L’olandese Sophia In' t Veld, del gruppo ALDE: "L'Ue è un'istituzione politica, non tecnica. Un Commissario dell'Unione non deve solo sbrigare pratiche amministrative, ma confrontarsi con temi etici e politici. Quindi non è logico pensare che le sue posizioni personali non conteranno". E' come dire, ha concluso l'eurodeputata, che non fa differenza se il Commissario al Mercato interno è un comunista o un liberale.

Il no delle associazioni - Una levata di scudi contro la scelta di Tonio Borg era arrivata dalle organizzazioni per i diritti riproduttivi, prima fra tutte International Planned Parenthood Federation (IPPF) presente in 172 nazioni, che con i suoi programmi di sostegno e prevenzione, ogni hanno salva milioni di donne dalla barbarie degli aborti clandestini. "Nonostante gli impegni assunti nel corso dell'audizione, resta per noi una forte obiezione," ha detto Irene Donadio, portavoce di IPPF. "Il curriculum politico di Borg dimostra che le sue opinioni personali hanno una forte influenza sulle sue azioni politiche, nonostante le rassicurazioni del contrario".

L'audizione di Borg in parlamento - Il 13 novembre Borg ha dovuto rendere conto all'UE non solo del programma politico che intende realizzare - come ad esempio far approvare al più presto la nuova direttiva anti-tabacco e rendere effettivo lo stop ai test sugli animali per i cosmetici dal 2013 - ma anche delle sue idee contro l'aborto e sui diritti dei gay, nonché della sua politica di "deportazione", come venne denunciata da Amnesty International, di immigrati eritrei quando era ministro degli Interni a Malta, nel 2002. Sul piano politico, la sua audizione a Bruxelles è stata giudicata brillante ed ha evidentemente convinto, nonostante i dubbi sul suo passato politico. 

Sostenitore del divieto d'aborto - Nel corso dell'audizione, alcuni parlamentari di sinistra hanno sollevato questioni scottanti, ricordando come Borg, nel 2005, da ministro dell'Interno, abbia tentato di far inserire il divieto di aborto nella Costituzione maltese. Caso unico in Europa insieme allo Stato Vaticano, l'interruzione di gravidanza a Malta non è consentita nemmeno in caso di rischio di vita per la madre, come invece è permesso in altri paesi europei anti abortisti - come ad esempio la Repubblica di San Marino, Il Principato di Monaco, Andorra e Irlanda - che però lo proibiscono in caso di stupro.

Borg è stato interrogato anche su una proposta di legge del 2010, poi bocciata, che voleva proibire alle donne incinta di lasciare il Paese per abortire all'estero. "Le leggi sulla interruzione volontaria di gravidanza sono di competenza del diritto nazionale," ha risposto Borg all'europarlamento. "Quindi io rispetterò il diritto degli Stati membri e il principio di sussidiarietà. Queste non sono materie di competenza della Commissione e dell'Unione". Borg ha aggiunto che si limiterà a seguire alla lettera tutte le direttive e i trattati della UE e che le sue visioni personali non interferiranno con il suo ruolo di Commissario alla Salute.

Diritti degli omosessuali - Sempre in sede di audizione, Linda MacAvan della delegazione socialista-democratica britannica ha incalzato Borg per aver messo in discussione a suo tempo, a Malta, la legge europea che autorizza la libera circolazione delle persone negli stati membri, sostenendo che questa non si dovrebbe applicare ai gay. Ha anche ricordato come Borg in passato abbia risposto con sdegno a una proposta dell'opposizione nazionale di estendere alcuni diritti alla casa di cui usufruiscono le famiglie eterosessuali anche alle coppie gay. Borg si è difeso sostenendo di non aver pronunciato le parole per le quali è stato da più parti accusato - "Ora dovremmo sopportare anche gay?" - e che anzi ha appoggiato proposte a favore della regolamentazione dei rapporti delle coppie omosessuali. Un video che circola in rete, mostra però Borg pronunciare parole simili a quelle di cui viene accusato, contrariamente a quanto da lui affermato di fronte al Parlamento Europeo.

Ricerca e staminali - Borg ha chiarito che le sue idee non interferiranno nemmeno con la politica europea sulla ricerca sulle staminali embrionali e Aids. Elena Cattaneo, biotecnologa dell'Università degli Studi di Milano, ricorda che l'Europa ha aperto la strada a progetti di ricerca sulle staminali dal 2003. A oggi ha ottenuto moltissimi risultati sia per le staminali adulte che embrionali, e non solo a livello di ricerca di base. Diverse sperimentazioni cliniche, in particolare su malattie come la degenerazione maculare retinica e il diabete sono infatti in corso proprio in Europa. "Si tratta di attività fortemente etiche e di strade che in Europa non possiamo abbandonare," ha commentato Cattaneo dopo l'elezione di Borg.

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