domenica 26 gennaio 2014

IL CARDINALE AGUILAR E L'OMOSESSUALITA'

La nomina a cardinale dell’arcivescovo emerito di Pamplona, Fernando Sebastián Aguilar, 84 anni, della Missione dei Figli del Cuore Immacolato di Maria. Ma come mai papa Jorge Mario Bergoglio ha voluto far cardinale proprio lui, unico tra gli spagnoli? Semplicemente perché si considera “suo alunno” a distanza.
In un’intervista al quotidiano “Sur” di Málaga, la città dove risiede, il neocardinale ha detto cose parecchio controcorrente. Richiesto di commentare il famoso “Chi sono io per giudicare?” di papa Francesco, Sebastián Aguilar ha detto:
“Il papa accentua i gesti di rispetto e di stima a tutte le persone, ma non tradisce né modifica il magistero tradizionale della Chiesa. Una cosa è manifestare accoglienza e affetto a una persona omosessuale, un’altra è giustificare moralmente l’esercizio dell’omosessualità. A una persona posso dire che ha una deficienza, ma ciò non giustifica che io rinunci a stimarla e aiutarla. Credo che è questa la posizione del papa”.
E all’intervistatore che gli ha chiesto se per “deficienza” intendeva l’omosessualità dal punto di vista morale, ha risposto:
“Sì. Molti si lamentano e non lo tollerano, ma con tutto il rispetto dico che l’omosessualità è una maniera deficiente di manifestare la sessualità, perché questa ha una struttura e un fine, che è quello della procreazione. Una omosessualità che non può raggiungere questo fine sbaglia. Questo non è per niente un oltraggio. Nel nostro corpo abbiamo molte deficienze. Io ho l’ipertensione. Mi devo arrabbiare perché me lo dicono? È una deficienza che cerco di correggere come posso. Il segnalare a un omosessuale una deficienza non è un’offesa, è un aiuto perché molti casi di omosessualità si possono ricuperare e normalizzare con un trattamento adeguato. Non è offesa, è stima. Quando una persona ha un difetto, il vero amico è colui che glielo dice”.

Eccolo qui il nuovo corso “rivoluzionario” di papa Francesco. È fatto anche della nomina a cardinale di questo suo riconosciuto “maestro”.

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