domenica 12 gennaio 2014

UNA PREGHIERA PER L'ITALIA

UNA PROPOSTA A CESENA

Il momento che sta vivendo il nostro paese, questa nostra meravigliosa terra d’Italia, sembra non trovare protagonisti – persone o gruppi di persone - in grado di risollevarne le sorti; di trasmettere nel cuore della gente il desiderio di battersi per quell’ideale di bene comune che per tanti decenni ha, pur fra mille frangenti negativi, rappresentato il fine per cui tanta gente comune ha speso la vita. E i risultati ottenuti per diversi anni, dal dopoguerra in poi, sono sotto gli occhi di tutti.
Da diverso tempo, invece, il popolo non sa da che parte guardare. E come di fronte a certe malattie, per cui non si trova una cura, si maledice il destino cinico e crudele, oppure ci si lascia andare senza reagire, considerando ogni tentativo inutile e privo di speranza. Ma alcuni non ci stanno e si affidano alla possibilità di un miracolo. Come a pensare e a credere che, dove la medicina non è in grado di arrivare, possa pervenirvi un intervento di Dio.
Così, nella tribolata situazione sociale, economica e culturale dell’Italia dei nostri giorni, sembra non si trovi una via di uscita, una medicina adeguata. Come se l’uomo, la politica - e anche la dedizione di tanti uomini e donne che comunque continuano a spendere la vita per i propri figli, la propria famiglia e per il benessere della nostra nazione - non fossero in grado, da soli, di fare ricomparire la luce dentro una situazione pesantissima, per la crisi economica, per l’assenza di lavoro, e soprattutto per la mancanza di un senso di appartenenza ad un destino comune dentro questo lembo di terra che ci è stata consegnato.
E allora, come nelle malattie incurabili, qualcuno avverte  in maniera più stringente il bisogno della mano di Dio. A Medjugorie la Madonna da trent’anni continua a chiedere di pregare per la pace fra gli uomini, perché gli uomini da soli non ne sono capaci. Sia chiaro che ognuno di noi deve fare la sua parte, perché, come scrive S. Agostino, “Dio che ha fatto te senza di te, non salverà te senza di te”. Ma è pur vero che, come recita il Salmo 127, “Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori”. Come a dire che erigeremmo Torri di Babele, ma non la città dell’uomo.
E’ questo il motivo per cui alcuni cattolici di Cesena hanno deciso di proporre alla città di pregare per la Nazione, seguendo in questo la sollecitudine dell’allora Papa Giovanni Paolo II, che il 15 marzo 1994 scrisse una Preghiera per l’Italia .
La proposta è quella della recita della Preghiera per l’Italia e del Rosario il secondo lunedì di ogni mese alle ore 19, presso la chiesa del Suffragio di Cesena. Prossimi appuntamenti il 13 gennaio, il 10 febbraio e il 10 marzo e così via. Un momento aperto a chiunque lo desideri. Un piccolo segno di affidamento della nostra speranza a chi ci può dare forza e coraggio per continuare ad operare per il bene di ciascuno di noi e per il bene di tutti.


Arturo Alberti e Franco Casadei

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