La bussola
impazzita
IL FEUILLETON (romanzo
popolare che spopolava tra Otto e Novecento), al confronto di quanto accade nel
Pd, è nulla. Quella era letteratura basata sull’intreccio più incredibile. E
improbabile. Tra morti, resurrezioni, amori clandestini, infelicità, baci
rubati e duelli. Un turbine di emozioni a poco prezzo eppur di sicuro effetto.
Ma niente in confronto a quel che succede in casa democratica. Tutto si
confonde, tutto si mischia, le emozioni si accavallano.
PRENDIAMO lo spot
radiofonico. Allora: due gay parlano e decidono di andare alla Festa bolognese
del’Unità perché «a me interessa sapere della legge che ci riguarda» e
perché «vorrei capire meglio le riforme, in generale». Poi tocca a una coppia
lesbo che vuol sapere della legge che la riguarda e dei «nostri figli». Politicamente
correttissimi. Così tanto che non potevano mancare gli eterosessuali. Qui il
feuilleton democratico supera ogni immaginazione. Perché lui è indeciso se
mettere la camicia bianca (renziana?) o giacca e cravatta. Lei, invece, più
seria, vorrebbe capire «meglio la questione scuola, università e ricerca».
Dialogo tra sordi. In confronto la minoranza bersaniana e i fedelissimi del
segretario si intendono al volo. Superbo il sottofondo musicale. Si parte con
l’Internazionale e si prosegue con una delle canzoni che fanno da colonna
sonora a «Cinquanta sfumature di grigio». La trama si infittisce. State
attenti. Il manifesto della Festa ha un’iconografia di tipo sovietico e l’urlo
della donna è chiaro: «Una per tutti», dove «Una» immaginiamo sia la Festa. Che
è per gay, lesbo ed etero. Per chi fischietta l’Internazionale. Per chi va a
vedere (o legge) i porno-soft (potevano aggiungerci Fantozzi e la celeberrima
«boiata pazzesca»...).
Non vorremmo
esser crudeli, epperò non ci siamo dimenticati di quel 26 ottobre 1949, quando
Pier Paolo Pasolini (la letteratura torna sempre) fu espulso dal Pci per
«indegnità morale», scabroso capitolo su cui la storica Anna Tonelli sta
indagando e di cui presto si vedranno i frutti in un volume. Oppure la
persecuzione degli omosessuali in Urss. Ma lasciamo stare. Fra politicamente
corretto e ritorni alle origini, fra Internazionale e porno un solo dato è
chiaro: il Pd è un superfeuilleton, e non ha identità. Con una differenza. Che,
cento anni fa, i romanzi d’appendice facevano cassetta...
di Francesco
Ghidetti
da ilrestodelcarlino
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