|
|
Via col Vento 1939: Hatty McDaniel (Mami) Vivien Leigh (Rossella O'Hara)) |
C'è poco da sorridere, però. In effetti, sembra quasi uno
scherzo o una parodia, tanto è grottesca la notizia, che un'azienda
svizzera abbia deliberato la rimozione dagli scaffali dei
cioccolatini "moretti", detti anche «testa di moro»,
pericolosi veicoli di razzismo strisciante. O che i canali Disney,
sull'onda della messa sotto accusa di Via
col vento, siano intenzionati a mettere sull'avviso i giovani
consumatori degli Aristogatti o di Lilli e il
vagabondo con una scheda pedagogicamente corretta che dice:
«Questo programma potrebbe contenere rappresentazioni culturali ormai
superate».
C'è poco da sorridere. Perché un
po' di anni fa avremmo liquidato come una boutade la decisione di alcune
università americane di sradicare dai piani di studio opere
scorrette di Shakespeare e le Baccanti di
Euripide: fatto. O di bloccare alla Sorbona la messa in scena delle Supplici di
Eschilo: fatto anche questo. O di rimuovere da un'università inglese una
targa con i versi di Rudyard Kipling, autore di un libro molto pericoloso
come Kim e cantore, autore seriale di crimini culturali,
Il fardello dell'uomo bianco: fatto. Avremmo considerato impossibile l’accusa
a Dante Alighieri di essere "islamofobo". Sarebbe stata
inconcepibile la distruzione della statua
di Cristoforo Colombo, o lo scempio vandalico che ha deturpato
quella di Churchill, l'eroe della guerra contro Hitler. O le proteste veementi al New York
Times perché nella pagina delle opinioni se ne sia
pubblicata una troppo conturbante.
(...) E sempre in nome della Bontà, sempre con la scusa di non
offendere le minoranze. Perché nel nuovo fanatismo i lettori, gli
spettatori, i frequentatori di una mostra, i passanti che passeggiano nei
pressi di una statua considerata infetta, sono tutti
infantilizzati, trasformati in bambini bisognosi di protezione e da
prendere per mano: non leggere Shakespeare che potresti turbarti, non
andare al cinema se non ne vuoi uscire stravolto. Ci siamo noi a demolire
le cose brutte che tu devi ignorare, ci siamo noi a ripulire il passato, a
renderlo puro e incontaminato: sarà
un caso che le dittature amano molto i bambini non ancora sporcati dal
Male?
Nel nuovo mondo in cui non si studia, ma si condanna, non si guarda
ma si oscura tutto, tutto passerà al setaccio della nuova dottrina e
pure un cioccolatino deve essere ricondotto all'ordine. Davvero c'è solo da sorridere?
Pierluigi Battista
Corriere della sera
|
|
Nessun commento:
Posta un commento