mercoledì 10 giugno 2020

SCONCERTANTE E RIPROVEVOLE


TRUMP FIRMA UN ORDINE PER FAR AVANZARE 
NEL MONDO LA LIBERTA' RELIGIOSA
L'ordine, firmato dopo la visita del presidente al santuario di Papa Giovanni Paolo II, definisce la libertà religiosa "un imperativo morale e di sicurezza nazionale" e la dichiara "una priorità di politica estera degli Stati Uniti".


Il presidente Donald Trump martedì 2 giugno ha firmato un ordine esecutivo "per far avanzare la libertà religiosa internazionale", dopo aver visitato il Santuario Nazionale di San Giovanni Paolo II a Washington, DC, dove ha deposto una corona davanti a una statua di Papa Giovanni Paolo II per  commemorare il centesimo compleanno del santo, che si è verificato il 18 maggio.

L'ordine definisce la libertà religiosa "un imperativo morale e di sicurezza nazionale" e la dichiara "una priorità di politica estera degli Stati Uniti". L'ordine prevede un impegno "solido" con le organizzazioni civiche in altri paesi e invita anche il segretario di Stato a sviluppare un piano per "dare priorità" alla libertà religiosa nella politica estera. Anche la libertà religiosa internazionale deve far parte della diplomazia americana.


Il Presidente ha finanziato con un budget di almeno $ 50 milioni  i programmi volti ad aiutare la libertà religiosa, a proteggere le minoranze religiose, e a reprimere la violenza e le persecuzioni religiose nel mondo. L'ordine esecutivo si basa sul discorso di Trump ai leader mondiali di settembre all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove ha invitato i paesi a "porre fine alla persecuzione religiosa". L'ordine di martedì attua quella visione della libertà religiosa prioritaria nella politica estera degli Stati Uniti.

Un rappresentante del Santuario ha dichiarato che la visita di Trump del 2 giugno è stata pianificata con largo anticipo rispetto ai recenti e gravi contrasti dovute all’assassinio di George Floyd.

L'arcivescovo Wilton Gregory di Washington, afroamericano nominato lo scorso anno da Papa Francesco, la mattina della visita di Trump al santuario ha dichiarato di ritenere "sconcertante e riprovevole che qualsiasi struttura cattolica si lasci abusare e manipolare in modo da violare i nostri principi religiosi, che ci chiamano a difendere i diritti di tutte le persone, anche di quelle con cui potremmo non essere d’accordo”.

(nota: L’Arcivescovo si riferisce ad un accesso di Trump nella chiesa episcopale di San Giovanni lunedì sera, vicino alla Casa Bianca, dove si recano di solito tutti i presidenti. Trump era andato in chiesa, dopo che la polizia aveva sgombrato una piazza di manifestanti e media, presumibilmente usando bombe fumogene o gas lacrimogeni)

Così riporta l’articolo del NCREGISTER


A questa violenta denuncia ha risposto lo scrittore Phil Lawler sul Catholic Culture.
Vuole sapere cosa trovo sconcertante e riprovevole, Arcivescovo Gregory?
Trovo sconcertante e riprovevole:
·         che un arcivescovo cattolico rilasci una dichiarazione palesemente di parte in un momento in cui la nostra nazione è già profondamente divisa.
·         che nessun leader responsabile avrebbe rilasciato una dichiarazione incendiaria senza verificare i fatti – e avrebbe appreso, in questo caso, che la visita di Trump al Santuario non era collegata alle manifestazioni e alle rivolte nelle nostre città, che era stata pianificata con largo anticipo, ed che era intesa a focalizzare l’attenzione sulla libertà religiosa –
Mons. Wilton D. Gregory, arcivescovo di Washington
·         che l’Arcivescovo cattolico evidentemente non si è preoccupato di contattare un’importante istituzione cattolica ( i Cavalieri di Colombo, che amministrano il Santuario di San Giovanni Paolo II)  per ascoltare la sua versione dei fatti, prima di emettere una pubblica condanna.
·         che l’Arcivescovo cattolico ha stroncato il Presidente in un momento in cui Trump stava portando avanti una causa che è, di fatto, inequivocabilmente conforme ai principi cattolici. Mentre si trovava al Santuario, Trump ha firmato un ordine esecutivo che ordina al governo degli Stati Uniti di fare della libertà religiosa una priorità assoluta negli affari esteri, e fornisce i finanziamenti per questa campagna. Qualunque altra cosa i cattolici possano pensare delle iniziative della Casa Bianca, questa meritava un sostegno, non una infuriata denuncia.
·         che un pastore cattolico che ha accettato passivamente l’imposizione di restrizioni governative che impediscono di fatto la celebrazione pubblica della messa, fa di una questione politica – non l’amministrazione dei sacramenti – la sua massima priorità.
·         che l’Arcivescovo Gregorio è stato così ipocrita da criticare qualcun altro per aver permesso la manipolazione della Chiesa a fini politici, quando ha ceduto il pulpito della sua cattedrale alla presidente della Camera Nancy Pelosi, la cui ardente difesa dell’aborto su richiesta fino alla nascita viola indiscutibilmente “i nostri principi religiosi”, e che in questo è aiutata e sostenuta da politici cattolici liberali .

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