TRUMP FIRMA UN ORDINE PER
FAR AVANZARE
NEL MONDO LA LIBERTA' RELIGIOSA
L'ordine,
firmato dopo la visita del presidente al santuario di Papa Giovanni Paolo II,
definisce la libertà religiosa "un imperativo morale e di sicurezza
nazionale" e la dichiara "una priorità di politica estera degli Stati
Uniti".
Il presidente Donald Trump martedì 2 giugno ha firmato un ordine esecutivo "per far avanzare la libertà religiosa internazionale", dopo aver visitato il Santuario Nazionale di San Giovanni Paolo II a Washington, DC, dove ha deposto una corona davanti a una statua di Papa Giovanni Paolo II per commemorare il centesimo compleanno del santo, che si è verificato il 18 maggio.
L'ordine definisce la libertà religiosa "un imperativo morale e di sicurezza nazionale" e la dichiara "una priorità di politica estera degli Stati Uniti". L'ordine prevede un impegno "solido" con le organizzazioni civiche in altri paesi e invita anche il segretario di Stato a sviluppare un piano per "dare priorità" alla libertà religiosa nella politica estera. Anche la libertà religiosa internazionale deve far parte della diplomazia americana.
Il Presidente ha finanziato con un budget di almeno $ 50 milioni i programmi volti ad aiutare la libertà religiosa, a proteggere le minoranze religiose, e a reprimere la violenza e le persecuzioni religiose nel mondo. L'ordine esecutivo si basa sul discorso di Trump ai leader mondiali di settembre all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove ha invitato i paesi a "porre fine alla persecuzione religiosa". L'ordine di martedì attua quella visione della libertà religiosa prioritaria nella politica estera degli Stati Uniti.
Un rappresentante del Santuario ha dichiarato che la visita di Trump del 2 giugno è stata pianificata con largo anticipo rispetto ai recenti e gravi contrasti dovute all’assassinio di George Floyd.
L'arcivescovo Wilton Gregory di
Washington,
afroamericano nominato lo scorso anno da Papa Francesco, la mattina della
visita di Trump al santuario ha dichiarato di ritenere "sconcertante e riprovevole che qualsiasi struttura cattolica si lasci abusare e manipolare in modo da violare i nostri principi religiosi, che ci
chiamano a difendere i diritti di tutte le persone, anche di quelle con cui
potremmo non essere d’accordo”.
(nota: L’Arcivescovo si riferisce ad un
accesso di Trump nella chiesa episcopale di San Giovanni lunedì sera, vicino
alla Casa Bianca, dove si recano di solito tutti i presidenti. Trump era
andato in chiesa, dopo che la polizia aveva sgombrato una piazza di
manifestanti e media, presumibilmente usando bombe fumogene o gas lacrimogeni)
Così riporta l’articolo del NCREGISTER
Vuole sapere cosa trovo sconcertante e riprovevole,
Arcivescovo Gregory?
Trovo
sconcertante e riprovevole:
·
che un
arcivescovo cattolico rilasci una dichiarazione palesemente di parte in un
momento in cui la nostra nazione è già profondamente divisa.
·
che nessun
leader responsabile avrebbe rilasciato una dichiarazione incendiaria senza
verificare i fatti – e avrebbe appreso, in questo caso, che la visita di Trump al Santuario
non era collegata alle manifestazioni e alle rivolte nelle nostre città, che
era stata pianificata con largo anticipo, ed che era intesa a focalizzare
l’attenzione sulla libertà religiosa –
Mons. Wilton D. Gregory, arcivescovo di Washington |
·
che l’Arcivescovo
cattolico evidentemente non si è preoccupato di contattare un’importante
istituzione cattolica ( i Cavalieri di Colombo, che
amministrano il Santuario di San Giovanni Paolo II) per ascoltare la sua versione dei fatti, prima
di emettere una pubblica condanna.
·
che l’Arcivescovo cattolico ha stroncato il Presidente
in un momento in cui Trump stava portando avanti una causa che è, di fatto, inequivocabilmente conforme ai principi
cattolici. Mentre si trovava al Santuario, Trump ha firmato un ordine
esecutivo che ordina al governo degli Stati Uniti di fare della libertà
religiosa una priorità assoluta negli affari esteri, e fornisce i finanziamenti
per questa campagna. Qualunque altra cosa i cattolici possano pensare delle
iniziative della Casa Bianca, questa meritava un sostegno, non una infuriata
denuncia.
·
che un pastore cattolico che ha accettato passivamente
l’imposizione di restrizioni governative che impediscono di fatto la
celebrazione pubblica della messa, fa di
una questione politica – non l’amministrazione dei sacramenti – la sua massima
priorità.
·
che l’Arcivescovo Gregorio è stato così ipocrita da
criticare qualcun altro per aver permesso la manipolazione della Chiesa a fini
politici, quando ha ceduto il pulpito
della sua cattedrale alla presidente della Camera Nancy Pelosi, la cui ardente
difesa dell’aborto su richiesta fino alla nascita viola indiscutibilmente “i
nostri principi religiosi”, e che in questo è aiutata e sostenuta da politici
cattolici liberali .
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