giovedì 11 giugno 2020

SONO TORNATI I TALEBANI



 ABBATTONO  STATUE  E  SONO  IL  MONUMENTO  DELL'IGNORANZA

Statua di Cristoforo Colombo abbattuta a Minneapolis

 (…) La rimozione di statue definite «razziste» non è riprova di onestà intellettuale ma di stupidità strumentale: un’indignazione che scaturisce dall’incapacità di mediare e di elaborare le informazioni culturali, e si manifesta con un’iconoclastia virulenta che non ha risparmiato né la regina Vittoria, che ha gettato una rete genetica sui troni di mezza Europa dando il suo nome a un’età della storia, né Winston Churchill, che ha salvato tutta l’Europa dal mostro nazista. All’improvviso sono diventati di due spregevoli «razzisti». Con buona pace dei sepolcri imbiancati che protestano, manifestano, marciano, e vogliono cambiare il mondo con slogan “quattro stagioni” e con fiaccole per illuminare l’oscurantismo degli altri. Non piace, certamente, ma la storia è fatta di atrocità, dalla notte dei tempi e sarà così fino al crepuscolo dell’umanità, nonostante i tentativi di ammorbidire gli scontri dettando regole come fossero bon ton.

Bristol: statua di Edward Colson gettata nell'Avon
(…) Il tanto ambito Premio Nobel è stato istituito da un inventore e industriale arricchitosi a dismisura con la dinamite e con la produzione di armamenti. Nessuno chiede di abolire il premio istituito da Alfred Nobel? Gli scienziati che tracciarono la strada per costruire gli ordigni sganciati su Hiroshima e Nagasaki giusto nell’estate di 75 anni fa, sono fari del sapere universale, a partire dal nostro Enrico Fermi. Aspettiamo adesso in Italia che qualcuno abbia la brillante idea di cancellare le vie a essi dedicate; oppure che bruci i libri col De bello gallico di quel razzista sterminatore, deportatore e genocida che fu Giulio Cesare; o che rimuova le insegne e i cartelli da vie e piazze intitolate a quel nazista ante litteram di Nino Bixio che fucilava come un SS qualunque i civili innocenti, o quei generali del Risorgimento che torturavano e uccidevano i briganti portandone la testa su una picca come trofeo, e i cui soldati incendiavano, distruggevano e stupravano.

 LA DOPPIA MORALE DEI MANIFESTANTI DELL'ANTI-RAZZISMO

(…) La morale doppia è propria degli uomini e delle religioni, basta prenderne atto, senza troppe ipocrisie. George Washington, il padre degli Stati Uniti delle libertà e della costituzione, aveva 450 schiavi nei suoi latifondi in Virginia. Non è che a qualcuno nel nome di George Floyd, vittima e icona suo malgrado, viene in mente di bruciare un’altra volta Washington (la città fu data alle fiamme dagli inglesi nel 1814) e di rovesciare le statue del generale perché razzista, fascista e schiavista? La stessa doppia morale che alberga in una certa parte dell’opinione pubblica che l'ha adottata come una bandiera di cui mostra una sola faccia, muovendo appunto queste accuse ai cattivoni dell’altra parte, quelli che ce l’avrebbero con i buoni, bravi e tolleranti islamici africani che cercano una speranza di vita migliore nella cattivissima Europa razzista, fascista e schiavista: proprio nel Vecchio continente che dovrebbe invece farsi perdonare il colonialismo e la tratta degli schiavi durata 4 secoli, aprendosi all’accoglienza e alla solidarietà. Solo che la tratta degli schiavi neri è durata 13 secoli, poiché è cominciata su scala “organizzata” nel VII secolo dagli arabi nordafricani a spese di quelli subsahariani. Una storia di orrori in cui l’elemento identitario era strettamente connesso a quello religioso. L’Islam è razzista, e c’è poco da cercare eufemismi: lo è come carattere ad excludendum, cioè intollerante, sia per i neri sia per gli infedeli. La parola araba «abd», al singolare significa schiavo e al plurale, «abeed», significa neri. Se due più due fa ancora quattro si comprende come la depredazione schiavistica del sud del Nilo non sia neppure un’invenzione dei bianchi. 
 
Sadiq Khan sindaco islamico di Londra
(…)Mai nessun movimento in Occidente è sceso in piazza per questo o per la violenze negli Stati islamici, perché forse il ricchissimo Donald Trump è meno simpatico dei ricchissimi discendenti dei beduini o forse perché i neri d’America sono più simpatici di quelli d’Africa e per loro è facile manifestare senza che ti sparino addosso o ti taglino la testa. Per gli smemorati di Collegno sempre pronti a scendere in piazza per questo e per quello, ma non per un principio che vale di qua e di là, va ricordato che le cattivissime razziste e fasciste potenze coloniali che dovrebbero secondo alcuni espiare tutte le colpe dell’umanità sul Continente nero (che ha invece i principali carnefici tra chi governa quelle nazioni), con l’egida della Società delle Nazioni si impegnarono a reprimere la tratta degli schiavi nei Paesi da essi in qualche modo controllati. Fu la Francia, nel 1920, a impedire l’ultimo mercato degli schiavi in Marocco, mentre l’ultima carovana negriera venne fermata nel 1929 in Libia, allora nominalmente italiana. La presa di coscienza era tutta occidentale. E tale resta ancora oggi, per quanto degeneri nell’imbrattare una statua di Churchill come «razzista».

 ATTENZIONE AL MANICHEISMO DEI PARAOCCHI

(…)Attenzione, quindi, perché la sorpresa del manicheismo col paraocchi e dei luoghi comuni è dietro l’angolo: un uomo vegetariano per non veder soffrire neppure un’aragosta gettata nell’acqua bollente, gentilissimo con le donne, dolce con i bambini e amante degli animali, astemio e non fumatore, non è un campione di virtù, come sembrerebbe. Questo è il ritratto di Adolf Hitler.

MARCO PATRICELLI
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