Pubblichiamo la parte conclusiva di un articolo di
COSTANZA MIRIANO
(…) Quindi, prima che venga approvata la legge, provo
a dire alcune cose, prima che diventino vietate. Penso che il disegno originario su ogni uomo e su ogni donna, fatti
salvi alcuni rarissimi casi di alterazioni, preveda che siamo fatti in modo
tale che un’affettività matura, feconda, adulta e generativa si realizzi in
rapporto con l’altro sesso. Penso anche
che ognuno di noi abbia un nucleo di mistero, un luogo interiore sacro che
nessuno può permettersi di giudicare, nel quale il processo di una sana
maturazione può in qualche modo alterarsi: per i rapporti familiari, per
esperienze esterne alla famiglia, per un abuso, per avere assistito a episodi
di violenza tra i genitori, per infinite vicende. Questo, unito alla precoce
stimolazione della sessualità nella quale viviamo tutti immersi, nell’epoca del
pansessualismo, può portare a una concezione edonistica e narcisistica in cui
il sesso è visto esclusivamente come sorgente del proprio piacere, e quindi
causare lo sviluppo di una sessualità non armoniosa. Gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati, come dice il
Catechismo, cioè non compiono la nostra piena felicità. Sono un male. Perché
noi crediamo che esista il bene e il male. Il bene ci fa felici, il male
infelici. Se non viviamo per quello per cui siamo stati pensati, soffriamo.(…)
Credo infine che i bambini abbiano bisogno di un padre
e di una madre, condizione minima, necessaria ma non sufficiente alla loro
crescita equilibrata, e che togliere a un bambino la madre o il padre e
sostituirli con una figura del proprio stesso sesso sia una grave violenza, e
un atto di profondo egoismo, perché i figli non sono un diritto ma un regalo
che può anche non arrivare.
Per la mia esperienza spesso le persone che
provano attrazione verso lo stesso sesso sono più sensibili e profonde della
media, perché hanno dovuto rendere ragione prima di tutto a se stesse di quella
ferita di cui dicevo. Ad alcune di loro voglio bene, e proprio perché voglio
bene alla loro verità, alla loro felicità, mi è capitato, quando me lo hanno
chiesto, di dire loro chiaramente che c’è un bene e un male nel vivere la
sessualità, e che non è vero che tutte le emozioni vadano comunque assecondate
e vissute, perché alcune sono buone per noi, per la nostra vera felicità, altre
no. Credo che questa sia la vera e più alta forma di carità, che va sempre
insieme a quella concreta di sostegno, ascolto, aiuto concreto. (…)
Ho il diritto di pensare quanto ho scritto, e ho il
diritto di esprimerlo, in modo rispettoso e non offensivo (…)
Se invece dovesse
passare la legge, ecco la versione riveduta: i gay sono i più felici di tutti, lo
dice la parola stessa, e quando sono
infelici è tutta colpa dei cattivi come me che li giudicano, e per colpa
mia alcuni si uccidono, altri, sempre per colpa di quelli come me, si sentono
autorizzati a picchiarli. L’amore è
amore, quindi va bene anche comprare bambini da donne povere, perché comunque
meglio due uomini o due donne che amano, piuttosto che il modello patriarcale
in cui la povera donna fa la schiava al marito violento (quella che uteroaffitta
non è schiava, perché è pagata, anche due spicci non importa, l’importante è
che non lo faccia per suo marito).
Tutte le famiglie etero sono così, soprattutto se
cattoliche, tranne quelle di sinistra, si intende. Le famiglie cattoliche si sa sono un covo di nevrosi e inibizioni e
perversioni nascoste sotto una patina di perbenismo, ma se vedi la
cronologia della navigazione su internet vedrai che schifo, meglio le famiglie
allargate, così allegre e libere e per bene. Comunque è tutta colpa della Chiesa.
Va bene così?
COSTANZA MIRIANO
31/5/2020
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