A mezzogiorno Mario Draghi salirà al Quirinale. È arrivato il momento. Lui risponde alla chiamata. Risponderà anche il Parlamento? Risponderanno anche gli italiani?
LA PAROLA DEL PRESIDENTE MATTARELLA
Ringrazio il Presidente della Camera dei Deputati per l’espletamento – impegnato, serio e imparziale – del mandato esplorativo che gli avevo affidato.
Dalle consultazioni al Quirinale era emersa, come unica
possibilità di governo a base politica, quella della maggioranza che sosteneva
il Governo precedente. La verifica della sua concreta realizzazione ha dato
esito negativo.
Vi sono adesso due strade, fra loro alternative.
Dare, immediatamente, vita a un nuovo Governo, adeguato
a fronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica,
finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate.
Questa seconda strada va attentamente considerata,
perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia.
Di fronte a questa ipotesi, ho il dovere di porre in
evidenza alcune circostanze che, oggi, devono far riflettere sulla opportunità
di questa soluzione.
Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di
campagna elettorale - e la conseguente riduzione dell’attività di governo –
coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia.
Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno
quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti.
Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni per adottare i
provvedimenti via via necessari e non un governo con attività ridotta al
minimo, come è inevitabile in campagna elettorale.
Lo stesso vale per lo sviluppo decisivo della campagna
di vaccinazione, da condurre in stretto coordinamento tra lo Stato e le
Regioni.
Sul versante sociale – tra l’altro - a fine marzo verrà
meno il blocco dei licenziamenti e questa scadenza richiede decisioni e
provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi, molto difficili da
assumere da parte di un Governo senza pienezza di funzioni, in piena campagna
elettorale.
Entro il mese di aprile va presentato alla Commissione
Europea il piano per l’utilizzo dei grandi fondi europei; ed è fortemente
auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza, perché quegli
indispensabili finanziamenti vengano impegnati presto. E prima si presenta il
piano, più tempo si ha per il confronto con la Commissione. Questa ha due mesi
di tempo per discutere il piano con il nostro Governo; con un mese ulteriore
per il Consiglio Europeo per approvarlo. Occorrerà, quindi, successivamente,
provvedere tempestivamente al loro utilizzo per non rischiare di perderli.
Un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di
farlo. Per qualche aspetto neppure potrebbe. E non possiamo permetterci di
mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro.
Va ricordato che dal giorno in cui si sciolgono le
Camere a quello delle elezioni sono necessari almeno sessanta giorni.
Successivamente ne occorrono poco meno di venti per proclamare gli eletti e
riunire le nuove Camere. Queste devono, nei giorni successivi, nominare i
propri organi di presidenza. Occorre quindi formare il Governo e questo, per
operare a pieno ritmo, deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere. Deve
inoltre organizzare i propri uffici di collaborazione nei vari Ministeri.
Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi
quattro mesi. Nel 2018 sono trascorsi cinque mesi.
Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo
senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi, per la lotta alla
pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi
problemi sociali.
Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri
concittadini, che chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi quotidiani.
Credo che sia giusto aggiungere un’ulteriore
considerazione: ci troviamo nel pieno della pandemia. Il contagio del virus è
diffuso e allarmante; e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti.
Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel
giorno in cui ci si reca a votare ma includono molte e complesse attività
precedenti per formare e presentare le candidature.
Inoltre la successiva campagna elettorale richiede –
inevitabilmente – tanti incontri affollati, assemblee, comizi: nel ritmo frenetico
elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari
distanziamenti.
In altri Paesi in cui si è votato – obbligatoriamente,
perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti –
si è verificato un grave aumento dei contagi.
Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che
purtroppo continuiamo ogni giorno – anche oggi - a registrare.
Avverto, pertanto, il dovere di rivolgere un appello a
tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia
a un Governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula
politica
Conto, quindi, di conferire al più presto un incarico
per formare un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze
non rinviabili che ho ricordato.
Grazie e buon lavoro.
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