George Gray
Cloude Monet, Barche in secca 1881 |
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio.
È una barca che anela al mare eppure lo teme.
EDGAR
LEE MASTERS
Antologia di Spoon River (Mondadori, 2001), trad. it. Antonio Porta
Commento di
Julian Carron, Esercizi della Fraternità di comunione e liberazione, 2021
Siamo come una barca che anela al mare, non può
non attenderlo, perché questo anelito è costitutivo, eppure lo teme. Ecco,
allora, che si apre la lotta: assecondare l’anelito al mare, la fame di una
vita piena di significato, oppure ritirarsi, accontentarsi, non rischiare, per
paura degli imprevisti. È di questa tentazione di ritirarci dalla nostra
umanità, di risparmiarci gli imprevisti per paura, rimanendo al sicuro a bordo
di «una barca con vele ammainate, in un porto», che parla Gesù nel Vangelo con
la parabola dei talenti.
Nessun commento:
Posta un commento