sabato 19 marzo 2022

UCRAINA: IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA E IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA “LIBERTÀ”

 Pensare che gli ucraini abbiano almeno il diritto di difendersi significa solo ritenere che le relazioni con la loro terra e le loro vite precedenti li realizzi

GIOVANNI MADDALENA

Soldati ucraini commemorano i caduti

Un paio di pensieri sulla libertà, tornata di moda a causa della resistenza ucraina. Il filosofo Vito Mancuso ha sostenuto recentemente sulla Stampa che in situazioni estreme ci sia un trade off, uno scambio, tra vita e libertà, una cosa va a detrimento dell’altra: c’è chi preferisce vivere e c’è chi preferisce essere libero. Mancuso lo spiega facendo un parallelo tra la situazione ucraina e la legislazione sull’eutanasia. Quelli che sostengono la vita dovrebbero anche ritenere che gli ucraini farebbero meglio ad arrendersi, quelli della libertà dovrebbero essere per resistenza ed eutanasia. Se uno è per la libertà è un po’ meno a favore della vita, se uno è per la vita sarà un po’ meno a favore della libertà.

La libertà si può opporre alla vita?

Nelle accese discussioni sui due temi menzionati abbiamo spesso visto emergere queste posizioni, magari enucleate con meno chiarezza, ma sempre con altrettanto sdegno. Sdegno a parte, però, un chiarimento ci vuole: ma davvero la libertà si può opporre alla vita? Davvero se uno pensa che gli ucraini facciano bene a difendersi allora pensa anche che l’eutanasia sia giusta?

Come sempre, e da tanti decenni, si è creata un’ambiguità strutturale sulla parola “libertà”. Nella tradizione del pensiero la libertà è adesione, relazione, legame con ciò che è vero, buono, giusto, e fa vivere più felicemente. Una considerazione non astratta dell’essere umano sa che siamo fatti di relazioni: consistiamo del rapporto con cose e persone. I figli, i genitori, la casa, il lavoro, i cani e i gatti ma anche cose più umili come i giochi da piccoli, la squadra di calcio, quel soprammobile e quel quadro. Relazioni su relazioni, fino a quella suprema con il senso della vita o con Dio. E alle volte, il su e il giù si mescolano.

I martiri cristiani e il senso della vita

Nel 2012 il parroco di una chiesa del modenese, durante il terremoto, morì tornando in chiesa per salvare “quella” statua della Madonna. Non valeva come un’altra? Non è ciò che rappresenta che vale? Eppure, gli esseri umani sono fatti così, sono liberi non perché non hanno legami ma perché li affermano, scelgono di continuarli, talvolta a scapito della vita, altre volte difendendo a tutti i costi la vita. Quelle relazioni infatti sono il significato della vita.

I famosi martiri cristiani dei primi secoli pensavano fosse fondamentale non accendere un bastoncino di incenso davanti a una statua per affermare ciò che ritenevano fosse il senso della vita. Ma chi, in quest’ottica, difende la vita pensando che sia sbagliata l’eutanasia, lo fa perché considera che le persone abbiano sempre dei legami con altri e/o con Dio che rendano imprescindibili e preziose le loro vite, capaci di generare qualche bene. Pensare che gli ucraini abbiano almeno il diritto di difendersi significa solo ritenere che le relazioni con la loro terra e le loro vite precedenti li realizzi. La libertà come scelta nasce dopo, è una conseguenza di questo: scelgo perché sono più legato a una cosa che all’altra.

Vita e libertà sono una cosa sola

Che vita e libertà siano una cosa sola l’hanno ricordato anche i grandi autori che hanno avuto a che fare con i totalitarismi, Hannah Arendt e Vasilij Grossman innanzi tutto. È Grossman che identifica la coscienza umana dell’universo con libertà e vita: «La sua irripetibilità, la sua unicità sono l’anima di ogni singola vita, sono la libertà. Il riflesso dell’Universo nella coscienza umana è alla base della forza dell’uomo, ma la vita diventa felicità, libertà, valore supremo solo quando l’uomo esiste come mondo che mai potrà ripetersi nell’infinità del tempo».

Nel pensiero cristiano cattolico, poi, il legame tra vita e libertà è alla base dell’intera dottrina sociale: la possibilità di educare secondo i propri valori, di professare la propria fede, di associarsi e intraprendere insieme è il grande criterio con il quale la Chiesa ha sempre valutato Stati e governi. Ciò vale anche nel caso dell’Ucraina e di quanto si trova in gioco nell’aggressione militare russa.

Si potrà discutere quale sia il punto fino a cui sia lecito il difendersi o quello fino al quale il resto dell’Occidente debba o possa aiutare ma non c’è dubbio in quest’ottica sul diritto all’autodifesa come su quello internazionale, entrambi garanti di quelle libertà fondamentali. Al proposito, di certo il sistema occidentale ha molte magagne, che ledono spesso alcune delle espressioni di libertà menzionate, e ciò vale ancor di più negli ultimi anni di woke e cancel culture. Tuttavia, tutti i nostri sistemi occidentali permettono l’esercizio della libertà come adesione a relazioni vitali più di una dittatura, anche di una dittatura “cristiana”.

TEMPI 18 MARZO 2022

Il Prof. Giovanni Maddalena parteciperà al quarto incontro 2022 del “Percorso Elementare di Cultura: Liberi dal pensiero unico” del 25 marzo 2022




Nessun commento:

Posta un commento