giovedì 29 settembre 2022

IL GIUDIZIO DEL CROCEVIA SULLE ELEZIONI POLITICHE DEL 25 SETTEMBRE 2022

Nessuno ci ha mai promesso che la politica ci salverà l'anima e, dunque, interpretiamo il voto del 25 settembre con la giusta dose di distacco di chi sa che, comunque vada, non sarà l'esito di un'elezione a farci guadagnare il paradiso o l'inferno (terreno e ultraterreno).

Ma la politica resta una faccenda importante e appassionante che dice qualcosa di noi e di come interpretiamo il mondo. Un voto, almeno per approssimazione, rispecchia chi siamo.

E noi siamo cattolici con il pallino per la libertà di educazione (perché la parità scolastica sia vera parità), per la famiglia (difesa della vita dal principio alla fine, sostegno a chi ha figli, libertà dal gender e dalle sue follie), per il lavoro (la libertà d'impresa, sussidiarietà, e basta mancette e massacro fiscale delle imprese).

L'appuntamento elettorale è stato per noi fondamentale, perché abbiamo ottenuto due obiettivi, il primo la collaborazione fra partiti che nel centro destra si propongono per il cambiamento,  e il secondo la valorizzazione delle persone che, in quella coalizione, condividono una serie di criteri e azioni che possono essere di beneficio per tutti.

La cooperazione fra i partiti è indispensabile - pur all'interno di inevitabili differenze – per poter contrastare efficacemente una visione dell'uomo ridotto ai suoi capricci, una progettazione della società subalterna allo Stato, una concezione della giustizia, del lavoro, dell'educazione che lascia spazio solo al risentimento, all'assistenzialismo, all'onda delle tendenze dominanti.

C’è in ogni caso, oggi, una enorme differenza culturale con la compagine di centrosinistra. Mentre per noi la questione di che cosa è l’uomo è decisiva, e la linea d'indirizzo che mette la “persona al centro” è in sostanza condivisa nel centrodestra o, perlomeno, non ostacolata, di là (dalle parti di Letta & Co) è avversata con una ferocia che non fa prigionieri (leggere la proposta di legge Zan).

Continueremo a proporre alla città questa linea culturale e politica, punto chiave per l’identità del nostro popolo, incominciando fin da ora a prepararci per prossime elezioni comunali per “liberare” finalmente la nostra città, da troppi anni costretta dentro i confini dirigisti del partito dominante, il PD contornato dai suoi vassalli e valvassori.

 IL CROCEVIA



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