giovedì 1 agosto 2019

LA CHIESA E IL GHIACCIAIO


 L’Osservatore Romano dedica metà della sua prima pagina di ieri alle temperature elevate, alla siccità in Svizzera, al grido silenzioso della terra. E pubblica una letterina al ghiacciaio islandese Okjökull

26 Luglio 2019 

Fa caldo, e l’Osservatore Romano ha pensato di dedicare metà della sua prima pagina di ieri alle temperature elevate, alla siccità in Svizzera, al grido silenzioso della terra. 
Niente di strano, per l’organo ufficiale dello stato plastic-free. In mezzo al grido di dolore per il pianeta ferito, ecco la letterina al ghiacciaio islandese Okjökull  che “a causa dei cambiamenti climatici, è ‘dimagrito’ sempre più fino a diventare piccolo piccolo”. 
Gli islandesi – s’informa – gli hanno persino dedicato una targa. Lutto, insomma, perché “avendo oggi misure ridottissime non è più considerato un ghiacciaio. E’ morto e tutti ne siamo responsabili”. Speriamo risorga anche lui. (ma questa è  un’aggiunta di Matzuzzi, L’osservatore non ci ha pensato)

La lettera di addio
del ghiacciaio
25 luglio 2019

C’era una volta, tanto tempo fa in Islanda, un enorme ghiacciaio di nome Okjökull. Era così grande che ricopriva 15 chilometri quadrati e aveva uno spessore di 50 metri. Negli ultimi 20 anni il povero Okjökull, a causa dei cambiamenti climatici, è “dimagrito” sempre più fino a diventare piccolo piccolo. È quasi completamente sparito. 
Gli islandesi hanno pensato bene di dedicargli una targa che avrà una duplice funzione: ricordarlo negli anni futuri e sensibilizzare l’intera umanità su cosa può accadere se l’intero pianeta continuerà a surriscaldarsi. 
Il memoriale sarà inaugurato il 18 agosto prossimo a Borgarfjörður (fiordo nella costa occidentale dell’Islanda) dai residenti e da un gruppo di scienziati statunitensi e islandesi. Dalla fine del XIX secolo si stima che siano andati perduti più di 2.000 chilometri quadrati di ghiacciai. 
Anche Okjökull, avendo oggi misure ridottissime (1 chilometro quadrato di superficie e 15 metri di spessore) non è più considerato un ghiacciaio. È morto e tutti ne siamo responsabili.
DALL'OSSERVATORE ROMANO
PRIMA PAGINA 25 LUGLIO 2019

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