Comunque
vada a finire, sarà uno spasso. Che spettacolo: i salti acrobatici, le
piroette, i contorsionismi di tutti quelli che hanno trattato i 5 Stelle come
il demonio e adesso sfideranno il ridicolo rimangiandosi tutto per giustificare
nientedimeno che un’alleanza di governo con chi veniva (molto volgarmente)
bollato come «buffone», «cialtrone», «nemico della democrazia», «idiota». Al
confronto sembrerà troppo morbido il Guareschi che sbertucciava con il
«contrordine compagni» chi era costretto per disciplina a dire il contrario di
ciò che aveva detto il giorno prima per rispettare le giravolte tattiche del
Partito. Altri tempi. Altra decenza. Altra serietà. Altri partiti, anche. Non
c’è alcuna serietà, invece, nei repentini voltafaccia cui assisteremo con
stupefazione (ma già stiamo cominciando) nei prossimi mesi.
Dicevano,
mica un anno fa, ma solo quindici giorni fa: non vogliamo nemmeno parlare con i
5 Stelle che infamano il Pd chiamandolo il «partito di Bibbiano». Ora, forse,
non ci parleranno, ma intanto ci fanno un governo assieme. Già si scaldano i
muscoli per la grottesca e corale autosmentita politici di secondo e terzo
rango, professionisti del commento arcigno, star della rissa social, giornalini
conformisti, maestri dell’insulto politico dozzinale, tonitruanti chierici del
«mai» che, a seconda delle circostanze, diventa «qualche volta», «dipende», «se
conviene».
Perché certo, la politica muta, le alleanze si possono pure
cambiare, ma in questo caso era la denigrazione antropologica il segno della
guerra santa che i nuovi protagonisti del «contrordine compagni» avevano
incautamente scatenato contro quella che veniva trattata come la «marmaglia»
grillina. Non il dissenso politico anche radicale, bensì il disprezzo gridato e
rivendicato, la violenza verbale inaudita contro gli esponenti dei 5 Stelle con
cui adesso, forse, toccherà allearsi rimangiandosi tutto, senza decoro.
E chi
invece sommessamente avanzava il dubbio che questa guerra santa intollerante e
velenosa stesse rendendo cieche le (peggiori) menti della nostra generazione, veniva
addirittura deplorato come «filo-grillino». E adesso marcia indietro senza
senso del ridicolo. Sarà uno spasso, portate gli specchi dove saranno costretti
ad arrampicarsi. Una risata li seppellirà.
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