Oxford mette al bando
l'associazione studentesca cristiana
L’Università di Oxford un “RIGUGIO PER GLI EGO FRAGILI”,
che protegge le giovani matricole, ipersensibili e bisognose di essere protette
da chi potrebbe traumatizzarli con le idee sbagliate, soprattutto se cristiani.
La Oxford University ha proibito all’Unione cristiana (Uc), una delle più grandi associazioni
studentesche, di partecipare con il suo stand all’annuale fiera delle matricole
perché la fede cristiana "procura danno" dal momento che storicamente
è stata come "una scusante per l’omofobia e certe forme di neocolonialismo".
Freddy Potts, vicepresidente del comitato universitari, ha perciò scritto
una mail alla rappresentante della Uc, Lucy Talbot, spiegando che: "La nostra unica preoccupazione è che la vostra presenza possa
estraniare i nuovi studenti. Questo tipo di alienazione o micro-aggressione è
regolarmente ignorata come poco importante, specialmente quando non viene
compresa bene dagli altri studenti, e inevitabilmente causa un ulteriore danno
a quei gruppi che sono già i più vulnerabili e marginalizzati".
Nell’email pubblicata dal Telegraph si legge che "l’influenza del cristianesimo su molte comunità
marginalizzate ha procurato danno con i suoi metodi di conversione e le sue
pratiche ed è ancora usata in molti luoghi come scusante per l’omofobia e certe
forme di neocolonialismo". La decisione del comitato
universitario di escludere i cristiani è nata per evitare che, "non potendo garantire uno stand a ogni principale credo
religioso", uno studente di una fede non rappresentata"soffra" nel vedere che le altre abbiano un loro
stand. "Molti studenti, - si legge ancora
- soprattutto di colore o di altre fedi [rispetto al cristianesimo] potrebbero
già sentirsi alienati e vulnerabili a Oxford, un’università con una pessima
reputazione per quanto riguarda razzismo e mancanza di diversità, nonché una
città che ha a malapena luoghi di culto appropriati per non cristiani". Dunque, "nel nome della
compassione, speriamo che sarete d’accordo con noi [nel voler evitare] un
possibile danno a quelle matricole che sono già così gravemente
svantaggiate".
Dopo le proteste arrivate da gran parte del mondo accademico per la
"violazione della libertà di espressione, libertà religiosa e di
credo", il college ha deciso di aprire a uno stand “multiconfessionale”,
dal quale però è stata comunque esclusa l’Unione cristiana. Da notare inoltre
che tra gli eventi a cui le matricole dovranno obbligatoriamente partecipare
c’è ad esempio un “workshop LGBTQ+”. La vicenda è ancora più grottesca se si considera, come ricorda il
Corriere della Sera, che "la maggior parte dei college di Oxford venne fondata nel Medioevo ad
opera di vescovi e monaci cristiani e al loro interno sono collocate splendide
cappelle: che però sono state oggi riconvertite in spazi di preghiera e
meditazione multiconfessionali. Anche il Balliol sorse nel 12634 sotto gli
auspici del vescovo di Durham
A CESENA, FINO AL 22 OTTOBRE MOSTRA SU
LIBERTA' RELIGIOSA UN DIRITTO A RISCHIO
Nessun commento:
Posta un commento