IL
CORTOCIRCUITO DEL PENSIERO UNICO
A CESENA
28 SETTEMBRE 2017
Il Consiglio Comunale di Cesena, in data 28
settembre, ha approvato un ordine del giorno della Giunta che permetterà di
apprestare un regolamento comunale per decidere a quali manifestazioni negare
l'autorizzazione o la concessione di spazi di suolo pubblico, perché
qualificabili come neofasciste, omofobe o xenofobe. L'ordine
del giorno è stato approvato da tutti i consiglieri del PD e di MPD mentre le
opposizioni sono uscite dall’aula.
L'odg, pur pensato come reazione al gruppo
di Forza Nuova (che organizzò una manifestazione - il funerale - in
occasione della prima unione civile), e pur obbligando per il momento a
predisporre una dichiarazione di conformità ai valori costituzionali in sede di
domanda di autorizzazione o di concessione, è di fatto un'operazione strumentale, ideologica e illiberale perché
questa decisione è in
grado di incidere sulle libertà fondamentali, di libera associazione, di
libera manifestazione e di libertà di pensiero.
Occorre vincere la battaglia delle idee con la
persuasione, difendendo il diritto di tutti ad esprimersi, e non con la forza, perchè
se ci mettiamo ad usare la forza sappiamo già come andrà a finire. Sostenere da parte di alcuni che certe
idee sono espressione di odio perché presentano una visione del mondo diversa
dalla loro, e che quindi vadano censurate, è una violazione dei diritti
costituzionali.
Bisogna essere molto più preoccupati dall’idea di un pubblico potere
che limita la libertà di espressione che da un “provocatore” che parla in piazza.
Se si stabilisce arbitrariamente che alcune cose non
si possono dire, allora il problema diventa soltanto chi decide: un problema,
appunto di potere. Nessuno sa quali caratteristiche deve avere una
manifestazione per essere definita fascista, omofoba o
xenofoba ed essere quindi vietata, e se lo decide chi detiene pro
tempore il potere, ci si sposta quasi inevitabilmente dal potere della legge al
potere dell’ideologia.
Occorre anche rilevare che in sede di discussione sono stati identificati,
da un consigliere comunale, come “gruppo ad alto contenuto omofobico"
coloro che manifestano per ribadire la differenza maschile/femminile e il
fatto che ciascun bambino ha diritto ad avere un babbo e una mamma.
Proprio in questi giorni a Cesena si tiene una mostra
su: “La libertà religiosa, un diritto a rischio”, e visitandola abbiamo
imparato che la limitazione della libertà religiosa nei paesi occidentali
inizia proprio in modo soft stabilendo innanzitutto confini alla libertà di
parola, che è il fondamento di tutte le libertà.
Vogliamo infine ricordare, per dare il giusto
significato alle parole, che
l’antifascismo che questa delibera ostenta trova la sua consistenza nell’essere l’opposto del fascismo, e
cioè nel dover consentire a tutti la libertà di parola; vietando la libera
espressione di pensiero e di manifestazione questo antifascismo corre il
rischio di trasformarsi in un fascismo
di segno opposto.
IL
CROCEVIA
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