LEONARDO LUGARESI
Il
cardinale George Pell da ieri è in carcere perché è stato condannato in primo
grado da un tirbunale australiano per abusi sessuali commessi su minori e il
giudice gli ha negato, in attesa del processo di appello, la libertà su
cauzione.
Chi
conosce l'inglese può leggere qui un onesto e dettagliato resoconto della
situazione, come risulta dal processo: https://abcnews.go.com/International/wireStory/differences-cardinal-pells-prosecution-defense-61313280.
Sottolineo che la fonte è il sito della Australian Broadcasting Corporation,
l'equivalente australiano della BBC, cioè quanto di meno sospettabile di
parzialità in favore della chiesa cattolica possa esistere al mondo. Basta
leggere, e si capisce.
Chi non
conosce l'inglese può trovare qui http://www.lanuovabq.it/it/lo-strano-caso-della-condanna-del-cardinale-pell gli
stessi contenuti. Questo articolo infatti sostanzialmente traduce l'altro, quindi
chi fosse sospettoso nei riguardi di Tosatti e della Nuova Bussola Quotidiana
si rassicuri.
Conosciuti,
sia pur per sommi capi, tutti gli elementi emersi dal processo, non credo sia
possibile a qualsiasi persona ragionevole ed onesta concludere in modo diverso
dall'assoluzione, quantomeno per una totale assenza di prove e per l'assoluta
inverosimiglianza della tesi accusatoria. Come, del resto, pare che avesse
fatto a maggioranza di 10 a 2 una precedente giuria, che non era arrivata
perciò ad emettere un verdetto ed era stata sostituita – con quali criteri? -
da quella che invece ha condannato Pell.
Aggiungo
una considerazione, che non sarà probante sul piano giuridico ma dal punto di
vista della “certezza morale” ha pure un suo peso: per credere che un vescovo,
subito dopo la messa solenne in cattedrale, ancora vestito coi paramenti sacri,
in un luogo pubblico e frequentato, con un rischio elevatissimo di essere colto
sul fatto, tiri fuori il pene e cerchi di violentare due chierichetti (neanche
uno solo, ma due), nel breve lasso di tempo in cui il cerimoniere è uscito per
fumarsi una sigaretta (!) ... ecco, per credere una cosa del genere,
bisogna (sottolineo: bisogna, nel senso che è proprio indispensabile)
presupporre che Pell fosse del tutto fuori controllo, praticamente un matto che
girava sempre coi pantaloni aperti e l'arnese pronto all'uso. Il che, di tutta
evidenza, non risulta.
Conclusioni?
Se, come è del tutto probabile (dal mio punto di vista, praticamente certo) è
innocente, Pell viene perseguitato come cristiano, e più precisamente come
cardinale della chiesa cattolica. Buon per lui, perché son tutti meriti per il
paradiso, a sconto dei peccati che può aver commesso nella sua vita. Credo che
in questo momento sia l'unico cardinale in carcere, quindi è quello che fa più
onore alla porpora, in tutto il sacro collegio.
L'Australia
conferma di essere un paese in cui è in atto una persecuzione
politico-giudiziaria contro la chiesa cattolica.
La chiesa
cattolica, d'altro canto, è messa nell'angolo, ormai sempre più spesso
prigioniera di una supina acquiescenza al potere giudiziario del mondo, che non
osa più mettere in discussione. Il che non è un bene. Per nessuno.