“Cattolici nel Centrodestra” (CnC) è un movimento politico cesenate che
nasce dall’esperienza politica maturata da alcuni cattolici (da ultimo, nel
gruppo politico-consiliare di Libera Cesena) e dall’incontro con Papa Francesco
in Piazza del Popolo a Cesena il 1 ottobre 2017.
Questo Movimento si è presentato a Cesena
sabato 23 febbraio durante la presentazione del Candidato Sindaco di Cesena ANDREA ROSSI.
Ecco il testo dell’intervento di Arturo Alberti a nome del movimento.
PER UNA NUOVA INIZIATIVA POLITICA A CESENA
CATTOLICI NEL CENTRO DESTRA
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Personalmente non sono iscritto in nessun partito ma sento la
responsabilità di un impegno come cittadino di Cesena che ama la propria città
·
Come Cattolico
L'esperienza di fede mia e dei miei amici ci ha fatto crescere una passione
instancabile per l'uomo,colto nel suo bisogno e nelle circostanze concrete in
cui si presenta. Oggi l'uomo di Cesena ha bisogno di cambiamento,di una nuova
prospettiva culturale e politica
I cardini della Dottrina Sociale della Chiesa sono una occasione per
tutti,una possibilità di sviluppo per tutti e non solo per il mondo cattolico.
Se una proposta non è valida per tutti non è valida per nessuno. Vogliamo dare
il nostro contributo valido per lo sviluppo della nostra città attraverso
questi punti di principi e di metodo:
1. Principio di sussidiarietà,che l'amministrazione uscente ha spesso
confuso con una supplenza per giungere dove l'ente pubblico non arrivava.
2. Centralità della persona e della famiglia così come descritta nell'art. 29 della
Costituzione. Per questo essendo la famiglia centrale nella dinamica della vita
sociale occorre istituire un assessorato alla Famiglia che comprenda tutte le
politiche sociali
3. Promozione della natalità e tutela della vita in tutte le sue fasi
(per es. quoziente famigliare, ecc.).
4. Promozione dell'educazione attraverso il sostegno della scuola
pubblica così come definita nella legge Berlinguer del 2000 (La scuola pubblica
è costituita dalla scuola statale e dalla scuola paritaria)
5. Promozione del lavoro: la persona e il suo lavoro sono alla
base dello sviluppo sociale
6. Accoglienza: ultimo ma non ultimo come importanza. “L’obiettivo di ogni politica sociale deve
essere il maggior bene possibile di tutta la cittadinanza, tra diritti e
doveri, legalità e convivenza”, ha scritto recentemente il nostro Vescovo.
Il bene comune non è il bene della maggioranza, ma di ognuno, di ogni persona,
e la cultura solidale che lega il nostro popolo ci porta a mettere in primo
piano le persone senza lavoro, senza casa, senza occupazione, senza diritti e
bisognose di tutto. Le persone povere, affette dai diversi tipi di Povertà
economica, povertà politica, povertà di relazioni e povertà di senso.
·
Un giudizio politico
- Siamo consapevoli della necessità di offrire
alla città di Cesena una credibile alternativa di governo, dopo
un’esperienza ininterrotta di troppi anni di governo di uno stesso colore
politico. Cinquant'anni di
governo della Città ad opera dello stesso gruppo di potere hanno determinato:
auto-referenzialità, automatismi nelle decisioni operative, nessuno
stimolo alla innovazione
- Il ceto politico che ha dominato la città
per decenni è stato di fatto gestito da un sistema trasversale di tipo
consociativo, in cui il confine tra finanza e affari è diventato evanescente.
L’anima del medesimo partito, che pur con diversi nomi ha governato
Cesena, ha mantenuto costantemente una tendenza all’accentramento, limitando
e regolando a proprio piacimento ogni attività civica e individuale, appoggiandosi
ad una visione etica dell’uomo e della società per molti aspetti
incompatibile con i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa.
- Ad un governo accentratore vogliamo sostituire
un governo della città “veramente
popolare, che riconosca i limiti della sua attività, che rispetti i nuclei
e gli organismi naturali (in particolare la famiglia e i corpi
intermedi), che rispetti la
personalità individuale e incoraggi le iniziative private”
- Cattolici nel centro
destra: il nostro contributo
1.
Non vogliamo cambiare qualche briciola di distribuzione
del potere, ma assumerci come compito quello di attuare una discontinuità totale con questo sistema di favorire i centri di
potere locali.
- I principi e i metodi che sopra
ho enunciato, e che sono alla base dello sviluppo umano culturale e sociale
possono essere accolti, difesi e promossi meglio nell'area del
centrodestra pur con tutti i limiti che possono esserci perché è in grado
di dare fiato alle realtà vive che operano nel nostro territorio, grazie anche all’atteggiamento di
ascolto di Andrea Rossi
- in particolare il cambiamento
dovrà riguardare il tema del Welfare: non è più sufficiente il Welfare di
comunità,ma bisogna fare un passo avanti, sviluppando nuove e più incisive
linee di intervento
- La povertà e il disagio sociale
non sono uno status permanente che necessita per sempre di interventi
assistenzialistici. Da queste condizioni si può uscire.
ü Occorre mobilitare tutte le risorse umane
del territorio e non solo gli addetti ai lavori.
ü Impostare i servizi come un investimento
ü Mettere in atto processi di valutazione in
itinere con la disponibilità a cambiare
ü Questo approccio innovativo non si può
inventare da un giorno all'altro. E' una prospettiva di lavoro nuova su cui
bisogna lavorare a lungo e sperimentare, una volta raggiunto l’obiettivo
dell’alternanza.
Arturo Alberti
23 febbraio 2019
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