Don Giussani dice che il potere ha tutto
l’interesse a distruggere la famiglia perché rimane l’ultimo e più forte
baluardo che consente all’uomo di resistere naturalmente alla concezione
culturale che il potere introduce. Più solo è l’uomo e più facilmente è
manipolabile. La famiglia è l’esempio più impressionante della Incarnazione.
Giussani: L’interesse del
potere è duplice: prima di tutto, distruggendo questa primordiale
unità-compagnia dell’uomo, il potere riesce ad avere davanti a sé un uomo
isolato: l’uomo solo è senza forza, è privo del senso del destino,
privo del senso della sua ultima responsabilità: e si piega facilmente al
dettato delle convenienze.
Sicari:
Quindi dietro a tutti i cedimenti sociali a riguardo della famiglia (aborto,
divorzio, convivenze, permissivismo sessuale ecc.) c’è sempre uno
stesso scopo: quello di far dimenticare che libertà e appartenenza sono la
stessa cosa…
Giussani: Certamente,
perché così l’uomo resta un pezzo di materia, un cittadino anonimo. La
famiglia è attaccata per far sì che l’uomo sia più solo, e non abbia tradizioni
in modo che non veicoli responsabilmente qualcosa che possa esser scomodo per
il potere o che non nasca dal potere. La seconda ragione, più
profonda, è questa: che distruggendo la famiglia si attacca l’ultimo e
più forte baluardo che resiste naturalmente alla concezione culturale che il potere
introduce, di cui il potere è funzione: vale a dire, intendere la realtà
atomisticamente, materialisticamente, una realtà in cui il bene sia l’istinto o
il piacere, o meglio ancora il calcolo.
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