Il Governo del cambiamento (di sesso): se il gender lo passa la mutua...
6 MAR 2019
L'Agenzia del Farmaco (ente governativo) ha posto a carico del
servizio sanitario nazionale la "triptorelina", che blocca la pubertà
dei ragazzini con "disforia di genere". Il comitato nazionale di
bioetica ha dato manforte (roba da matti). D'ora in poi, insomma, il gender lo
passa la mutua.
C’era qualcosa che si potesse fare per impedirlo? Certo che sì. Si tratta
di una questione tutta interna all’Italia, e pare che la stessa Aifa avesse
(bontà sua) qualche dubbio. In condizioni molto più difficili, con l’Aifa
schieratissima a favore e il pieno coinvolgimento della corrispondente agenzia
europea (l’Ema), il governo di centrodestra riuscì ad arginare il dilagare
della pillola abortiva RU486, imponendo ad esempio il ricovero
ospedaliero. Oggi, in una situazione più agevole perché “domestica”,
evidentemente si è ritenuto che il gender dispensato dalla Asl fosse cosa buona
e giusta.
Questa vicenda, non poco preoccupante, si inserisce nel contesto di una
riflessione più ampia. Una questione non banale, nota a chiunque abbia provato
l’esperienza di una coabitazione di governo con forze politiche di diverso
orientamento: cosa fare sui cosiddetti “temi etici”.
La Lega e il Movimento 5 Stelle hanno provato ad
anestetizzare la distanza che li separa su questo terreno inserendo nel
contratto di governo una sorta di “moratoria” in materia. Fin dall’inizio,
tuttavia, facemmo sommessamente notare che l’anestesia sarebbe servita a poco
in un mondo nel quale i cambiamenti (in peggio) sui temi antropologici come
l’eutanasia e la genitorialità vanno avanti per mille strade diverse, a
cominciare da quella giudiziaria ma non solo.
Come fermare questa deriva, tappando chirurgicamente le falle che le brutte
leggi della scorsa legislatura su unioni civili e testamento biologico hanno
aperto, è interrogativo che bisogna porsi con urgenza, e personalmente ho già
presentato in Senato le mie proposte in materia come contributo. Se però nel
frattempo la già debolissima diga ha ceduto fino al punto di lasciar andare in
gazzetta ufficiale il gender di Stato, la strada si fa davvero in
salita
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