Secondo il presidente della nostra
Repubblica saremmo «sull'orlo di una crisi climatica». Mi verrebbe da dire che
Sergio Mattarella è sull'orlo d'una crisi di nervi.
E mi viene spontaneo chiedermi da dove l'amato presidente s'è inventato
l'allarme. Non certo dai propri studi scientifici, visto che di formazione è
giurista. La voce più vicina nel tempo che gli ha scosso il sistema nervoso
deve allora essere stata Greta, la sedicenne svedese in sciopero dalla scuola
ogni venerdì «contro l'ingiustizia climatica» (sic!).
Io conterò meno della enne, almeno quanto a scuotere un qualche sentimento
e come competere con una bimba? però rimane il fatto che anche costei non può
avere avuto il tempo, almeno data l'età, per focalizzare un problema che non
esiste. E provare che una cosa non esiste è molto più difficile che provarne
l'esistenza. Provate voi a dimostrare che non esistono i cani a tre teste nel
sottosuolo di Venere. Comunque sia, sulla 15enne è stato costruito una campagna
mediatica tale da violare ogni articolo del codice penale quanto a sfruttamento
minorile. Greta è stata trascinata davanti al Parlamento svedese e nelle
pubbliche piazze e indotta a fare affermazioni di una tale stupidità che quando
sarà cresciuta e avrà modo di riascoltarsi se ne vergognerà fino a nutrire
sentimenti indicibili nei confronti dei suoi sfruttatori, a cominciare dagli
stessi genitori. Al momento la piccina è
lo strumento della raccolta di circa 3 milioni d'euro, al grido dello slogan,
ideato da professionisti nel marketing senza scrupoli, «non abbiamo più tempo»
(per ritardare la lotta ai cambiamenti climatici).
Ma si può essere più fessi? L'umanità dovrebbe dedicare i propri sforzi a
impedire che il clima cambi: più facile dedicarli a svuotare gli oceani!
Perché, caro Presidente Mattarella, non solo il clima è sempre cambiato, ma
soprattutto noi non possiamo farci niente. Provo a spiegarglielo. In uno stesso
luogo la temperatura ha, nel corso di un anno, una variabilità anche di diverse
decine di Celsius. Nello stesso momento la temperatura ha, nei vari punti del
pianeta, una variabilità dell'ordine di 100 Celsius. Dall'anno Mille, quando si
era all'apice del Periodo Caldo Medievale, quando la temperatura media globale
era un paio di Celsius superiore a oggi, fino al 1650, al minimo della Piccola
Era Glaciale, quando la temperatura era oltre un paio di Celsius inferiore a
oggi, la temperatura è variata di circa 5 Celsius. Stiamo appunto uscendo dalla
Piccola Era Glaciale, e lo stiamo facendo da oltre tre secoli e non possiamo
farci niente. Anzi, proprio questi ultimi
150 anni ci hanno offerto un clima straordinariamente stabile. Oltre ogni
aspettativa: +0.8 gradi appena!
E gli eventi climatici disastrosi? Sono diminuiti, Signor Presidente.
L'America è stata colpita da 149 uragani (di cui 10 di forza 4), negli 80 anni
compresi fra il 1850 e il 1930; e fu colpita da 135 uragani (di cui 8 di forza
4) negli 80 anni compresi fra il 1930 e il 2010 (dati della National Oceanic
and Atmospheric Administration americana). Quindi, come vede, gli uragani sono
diminuiti per intensità e numero. Ma le emissioni di CO2 sono aumentate senza
sosta. Per fortuna. Perché vede, signor Presidente, noi dobbiamo ringraziare
Dio di essere nati nell'era del petrolio e non in quella della pietra o in
qualunque altra era successiva: nella nostra era, almeno, la schiavitù è un
tabù, differentemente a prima, quando la pratica non era neanche moralmente in
discussione.
Tranquillo, Signor presidente: keep calm and be
relaxed. Non mi vorrà scioperare pure lei!
Franco Battaglia - Professore di Chimica ambientale univ Modena
16/03/2019 – IL GIORNALE
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