mercoledì 8 gennaio 2020

I MIRACOLI DI BONACCINI: PRENDERE DAI MENO ABBIENTI PER DARE A CHI STA MEGLIO



SUPERTICKET.....QUANTO FUMO NEGLI OCCHI!
DI ROMANO COLOZZI

Uno dei punti forti della campagna elettorale regionale del PD è l'aver eliminato dal 2019 il superticket per i cittadini dell'Emilia-Romagna che hanno un reddito famigliare inferiore ai 100.000 euro: l’enfasi con cui viene sbandierato questo provvedimento potrebbe far pensare che il presidente Bonaccini abbia compiuto quasi un miracolo. Ma le cose non stanno affatto così e chi avrà la pazienza di leggere questo post fino alla fine penso rimarrà sorpreso di come stiano veramente le cose.
Per capire questa vicenda, forse un po’ complicata per i non addetti ai lavori, è meglio partire dall’inizio, quando nel 2007 il governo Prodi, con  Ministro della salute la piddina Livia Turco,  in un'ottica di spending review, non volendo aumentare il Fondo Sanitario, come chiedevano le regioni, si inventò il superticket di 10 euro sulle visite specialistiche.
Le regioni contestarono duramente questa scelta, ritenendola pesante per i cittadini e dannosa per il Servizio Sanitario pubblico, perché avrebbe spinto molti a servirsi, come è successo, della sanità privata a pagamento.

La dialettica fra Stato e regioni su questo balzello portò alla decisione condivisa di consentire alle singole regioni di modulare come ritenevano giusto il superticket, o individuare altre forme di compartecipazione alla spesa, purchè si garantisse un introito per le casse regionali non inferiore a quello stimato dalla Ragioneria: questo fino al 2019, quando questo obbligo venne meno.
Alcune regioni non hanno mai applicato il superticket fin dall’inizio, le altre, compresa lì Emilia-Romagna, hanno fatto scelte di vario tipo per far partecipare i cittadini al finanziamento delle prestazioni sanitarie; tutte hanno sempre chiesto di abolire questo odiatissimo balzello, sostituendolo con un aumento del Fondo sanitario.

Nel 2019 il governo gialloverde fece un primo passo, mettendo a disposizione 60 milioni di euro, di cui quasi 7 e mezzo all’Emilia-Romagna, la quale, aggiungendo sue risorse per 25 milioni, ha fatto la scelta di eliminare parzialmente il superticket da subito, evidentemente perché prossima alle elezioni regionali. Il governo giallorosso ha poi deciso di eliminare dal 1 settembre del 2020 il balzello per tutti e dalla stessa data dovranno decadere anche tutte le misure sostitutive decise dalle diverse regioni.

A questo punto, però, nasceranno forse dei problemi per quelle regioni che hanno imposto ai cittadini forme di compartecipazione che davano un gettito superiore a quello del superticket statale: l’Emilia-Romagna sarà quella con i maggiori problemi. Infatti l’Amministrazione regionale, in tutti questi anni, con le sue manovre non si è limitata a chiedere ai cittadini i circa 20 milioni che avrebbe dato il superticket fisso di 10 euro deciso dallo Stato, ma ha INCASSATO QUASI CINQUE VOLTE TANTO, cioè quasi 92 milioni all’anno (un incremento del 338%, IL PIÙ ALTO D’ITALIA).
Ma c’è un aspetto, a mio giudizio, più grave da evidenziare. Di fatto questo provvedimento, sbandierato come “popolare”, fa apparire Bonaccini una sorta di Robin Hood alla rovescia, che prende dai meno abbienti per dare a chi sta meglio.

Mi spiego:la Regione Emilia-Romagna, da  molti anni non ha i conti sanitari in equilibrio, cioè nella sanità spende troppo e per non risultare una regione in disavanzo sanitario (come diverse regioni del Sud), con tutte le gravi conseguenze, non solo di immagine, che ne deriverebbero, è costretta a mettere a bilancio preventivamente delle risorse proprie, che derivano dall’aumento dell’addizionale regionale IRPEF, di cui ho parlato in un precedente post.

Ma questo aumento dell’imposta regionale, colpisce, anche se in modo differenziato, TUTTE LE FASCE DI REDDITO, comprese quelle fino a 15.000 e 28.000 euro. In altri termini, per esentare dal superticket cittadini con reddito fino a 100.000 euro, si continuano a gravare con un aumento dell’IRPEF regionale anche i cittadini con i redditi più bassi. Credo sarebbe stato più giusto, anche se elettoralmente meno visibile, eliminare la sovrattassa a questi cittadini, aspettando pochi mesi per eliminare, come faranno tutte le regioni, il superticket ai più abbienti.

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