ELEZIONI EMILIA ROMAGNA
Mi è stato chiesto da alcuni di tornare
sulla questione della Nota dei Vescovi dell'Emilia-Romagna, su cui ieri ho
scritto un post (link in calce), perchè a loro non risulta chiaro quale indicazione concreta
diano i Vescovi.
La posizione della Conferenza episcopale
è da tempo quella di non entrare direttamente come Chiesa sulle questioni
squisitamente politiche, nè tanto meno partitiche, con indicazioni di voto,
ma neppure di astenersi da dare indicazioni ai fedeli per assumere posizioni, a
partire da una visione cristiana, in occasione anche delle scadenze elettorali.
Sede della Regione Emilia Romagna |
La Nota, dunque, è un aiuto al discernimento, che non dà indicazioni di opzioni partitiche, ma indica quali sono le questioni più urgenti da contribuire a risolvere, anche con la scelta di schieramenti e candidati.
Con buona pace di tutti quelli che lo vorrebbero, i Vescovi non si fanno tirare dalla giacchetta, non lanciano anatemi, nè fanno sponsorizzazioni e le priorità che indicano spingono tutti ad un confronto serio, non limitato alla esigenza di prendere qualche voto in più, ma per rinnovare la propria proposta politica.
È ovvio che tali priorità, nascendo da una lettura dei problemi dell'uomo e della società che affonda le sue radici nella Dottrina sociale della Chiesa, non "calza a pennello" per nessuno schieramento e tutti sono invitati ad un cambiamento.
1. Il richiamo forte a non chiudersi in una sterile battaglia sovranista contro l'Europa, ma a lavorare perchè le istituzioni europee realizzino sempre di più il progetto di "Europa dei popoli" dei fondatori interpella certamente il centrodestra;
2. la
centralità della famiglia come definita dalla costituzione, la richiesta di una
effettiva parità scolastica, la tutela della vita dal concepimento alla morte,
sono richiami molto severi a chi da decenni governa la nostra regione con
politiche che vanno in direzione diametralmente opposta;
3. la
affermazione del principio di sussidiarietà come centrale per un vero
rinnovamento delle istituzioni e soprattutto del welfare e della sanità è una
formidabile provocazione per tutte le forze politiche, in cui è quasi
inevitabile la tentazione di mettere al primo posto l'istituzione, dopo averla
conquistata, rispetto alla capacità della società e dei corpi intermedi di
organizzarsi, per dare risposta a bisogni di carattere generale.
Mi sembra una perdita di tempo cercare di far dire ai Vescovi ciò che non hanno detto: ciascuno si misuri con le loro parole e decida come comportarsi nel voto, secondo coscienza, per il bene della nostra regione.
QUI
la nota dei vescovi
link del precedente articolo di Colozzi "I VESCOVI E LE ELEZIONI: CRITERI PER SCEGLIERE CHI
VOTARE"
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