Una preghiera per Benedetto XVI.
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Sua Eccellenza, l’Arcivescovo Mons. Georg Ganswein,
Prefetto della casa papale e segretario personale di Benedetto XVI, chiede al
mondo di pregare per Benedetto XVI.
Sua Eccellenza dichiara che Benedetto XVI è come una candela che svanisce
lentamente e serenamente. Lui è in pace con Dio, con se stesso e con il mondo,
non è in grado di camminare senza aiuto e non può più celebrare la Messa.
Offriamo preghiere per il Santo Padre mentre continua nel cammino della
vita con Cristo, che ama e ha servito con tanto amore, e con chi desidera
incontrarsi faccia a faccia per continuare a servire.
Preghiamo per Benedetto XVI.
Rileggiamo questo intervento del Papa emerito Benedetto XVI dell’aprile 2019
Il processo di dissoluzione della concezione
cristiana della morale, da lungo tempo preparato e che è in corso, negli anni
’60, come ho cercato di mostrare, ha conosciuto una radicalità come mai c’era
stata prima di allora. Questa dissoluzione dell’autorità dottrinale della
Chiesa in materia morale doveva necessariamente ripercuotersi anche nei diversi
spazi di vita della Chiesa. Nell’ambito dell’incontro dei presidenti delle
Conferenze episcopali di tutto il mondo, interessa soprattutto la questione
della vita sacerdotale e inoltre quella dei seminari. Riguardo al problema
della preparazione al ministero sacerdotale nei seminari, si constata in
effetti un ampio collasso della forma vigente sino a quel momento di questa
preparazione.
In
diversi seminari si formarono club omosessuali che agivano più o meno
apertamente e che chiaramente trasformarono il clima nei seminari. In un
seminario nella Germania meridionale i candidati al sacerdozio e i candidati
all’ufficio laicale di referente pastorale vivevano insieme. Durante i pasti
comuni, i seminaristi stavano insieme ai referenti pastorali coniugati in parte
accompagnati da moglie e figlio e in qualche caso dalle loro fidanzate. Il
clima nel seminario non poteva aiutare la formazione sacerdotale. La Santa Sede
sapeva di questi problemi, senza esserne informata nel dettaglio. Come primo
passo fu disposta una Visita apostolica nei seminari degli Stati Uniti.
Poiché
dopo il Concilio Vaticano II erano stati cambiati pure i criteri per la scelta
e la nomina dei vescovi, anche il rapporto dei vescovi con i loro seminari era
differente. Come criterio per la nomina di nuovi vescovi valeva ora soprattutto
la loro “conciliarità”, potendo intendersi naturalmente con questo termine le
cose più diverse. In molte parti della Chiesa, il sentire conciliare venne di
fatto inteso come un atteggiamento critico o negativo nei confronti della
tradizione vigente fino a quel momento, che ora doveva essere sostituita da un
nuovo rapporto, radicalmente aperto, con il mondo. Un vescovo, che in
precedenza era stato rettore, aveva mostrato ai
seminaristi film pornografici, presumibilmente con l’intento di
renderli in tal modo capaci di resistere contro un comportamento contrario alla
fede. Vi furono singoli vescovi – e non solo negli Stati Uniti d’America – che
rifiutarono la tradizione cattolica nel suo complesso mirando nelle loro
diocesi a sviluppare una specie di nuova, moderna “cattolicità”. Forse vale la
pena accennare al fatto che, in non pochi seminari, studenti sorpresi a leggere
i miei libri venivano considerati non idonei al sacerdozio. I miei libri
venivano nascosti come letteratura dannosa e venivano per così dire letti
sottobanco.
Una società nella quale Dio è assente – una società che non lo conosce più e lo tratta come se non esistesse – è una società che perde il suo criterio. Nel nostro tempo è stato coniato il motto della “morte di Dio”. Quando in una società Dio muore, essa diviene libera, ci è stato assicurato. In verità, la morte di Dio in una società significa anche la fine della sua libertà, perché muore il senso che offre orientamento. E perché viene meno il criterio che ci indica la direzione insegnandoci a distinguere il bene dal male. La società occidentale è una società nella quale Dio nella sfera pubblica è assente e per la quale non ha più nulla da dire.
E per questo è una società nella
quale si perde sempre più il criterio e la misura dell’umano. In alcuni punti,
allora, a volte diviene improvvisamente percepibile che è divenuto addirittura
ovvio quel che è male e che distrugge l’uomo. È il caso della pedofilia.
Teorizzata ancora non troppo tempo fa come del tutto giusta, essa si è diffusa
sempre più. E ora, scossi e scandalizzati, riconosciamo che sui nostri bambini
e giovani si commettono cose che rischiano di distruggerli. Che questo potesse
diffondersi anche nella Chiesa e tra i sacerdoti deve scuoterci e
scandalizzarci in misura particolare.
Papa Benedetto XVI
https://www.ticinonotizie.it/benedetto-xvi-il-problema-della-modernita-e-che-dio-non-ce/
12 Aprile 2019
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