Di Marcello Veneziani
(…) a tutto questo si aggiunge l’inversione della realtà adottata dai media su input delle istituzioni.
A cosa mi riferisco? Al fatto, per esempio, che la Madre di tutti i contagi sembra essere da qualche tempo la famiglia,
la vita in casa, fino a ieri considerata rifugio di sicurezza. Vogliamo dire
che non è la famiglia la Madre di tutti i mali, semmai è il danneggiato finale,
la vittima terminale?
Perché il problema è a
monte e si chiama trasporti pubblici o locali pubblici. È lì, in bus, in
pullman, in metro, in treno, in aereo o nei bar e nei luoghi pubblici che si
rischia il contagio e poi si porta a casa. Non
il contrario. Ma siccome a livello pubblico si sono fatti solo ridicoli
decreti ma nulla che migliori davvero le condizioni di trasporto in sicurezza,
nulla sulle strutture e i mezzi, se non divieti caduti nel vuoto, allora tutto
ricade sui singoli e sulle famiglie.
A ciò si aggiunge la
serpeggiante ideologia grillo-sinistra secondo cui pubblico è bene, famiglia è
male. E giù mazzate alla famiglia. Il ridicolo tetto sotto il tetto, ovvero
massimo sei persone a tavola, il tam tam che i contagi si prendono in famiglia,
magari a causa del sangue, delle eredità genetiche e della struttura
autoritaria della famiglia…
Si capovolge non solo il lessico ma anche il senso delle parole: la mancanza di relazioni è una virtù, vivere
da soli è un pregio, la famiglia è il luogo più insicuro e infido che esista.
Da bambini ci insegnarono che esiste il passato remoto; ora è stato abolito e
al suo posto c’è il presente remoto, ovvero essere presenti da remoto. Da
bambini ci insegnarono che la famiglia è il focolare, ora è il focolaio, non
luogo primario degli affetti ma degli infetti. La casa, da covo a covid.
È solo una coincidenza ma la campagna contro la famiglia con la sua delegittimazione come luogo principale di
violenze, soprusi, abusi, ipocrisie; è male aiutare le famiglie per
invogliarle a non abortire; libertà contro i “lacci” famigliari e naturali.
Coincidenze, solo coincidenze.
E se la famiglia fosse un diversivo per
non parlare di nove mesi passati nel vuoto a non migliorare la sanità, le
strutture, i trasporti, le cure, e prevenire il previsto ritorno del covid? Nove mesi sotto il
covid, e la bestia, a differenza degli umani, non abortisce…
MV, La Verità 16 ottobre 2020
leggi qui tutto l'articolo
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/un-popolo-di-depressi-e-le-famiglie-ridotte-a-focolai/
Nessun commento:
Posta un commento