Ai preti, diaconi, religiosi, laici della nostra
Chiesa
A tutti gli uomini e le donne di buona volontà
cari amici,
da più di un anno ormai siamo attraversati da una terribile pandemia, che
assume volti sempre nuovi e misteriosi. Essa scuote le nostre esistenze, ci
segna con la malattia e la morte, spesso lontana e isolata, di molti nostri
famigliari e amici. Ci allontana gli uni dagli altri. Ha obbligato la chiusura
di tante nostre imprese. Ha allontanato i nostri ragazzi dalla scuola e dai
loro amici. Ha provocato nuove, gravi povertà. Ha creato disagi psichici di
gravissima portata che necessiteranno di lungo tempo per poter essere curati.
Soprattutto ha indebolito la nostra speranza. Per molti, purtroppo, tutto ciò
ha rappresentato una ragione sufficiente per allontanarsi dalla vita quotidiana
della Chiesa, dalla catechesi, dalla celebrazione eucaristica.
Non sappiamo quando questa pandemia terminerà. Ora sta passando di mutazione in
mutazione. Speriamo che le vaccinazioni, che hanno subito rallentamenti,
possano in futuro essere decisive.
Durante questi
mesi abbiamo assistito al lavoro intenso e talvolta eroico di moltissimi medici
e operatori sanitari, all’assistenza di tanti famigliari. Abbiamo goduto della
preghiera di molta parte del popolo cristiano, in primo luogo del Papa, che ci
ha spinti a confidare in Dio.
Accanto a tutto
questo, si è insinuata nelle nostre menti una forma subdola di materialismo
ateo che ci ha fatto rivolgere alla scienza come all’unico approccio possibile
per l’affronto del male. Mentre rinnoviamo il nostro grazie agli scienziati e
ai ricercatori e li invitiamo a continuare nella loro opera, siamo assieme
consapevoli che la scienza non detiene le chiavi ultime della vita:
esse stanno in Dio, nostro Padre, che segue, guida e corregge la nostra
esistenza. Benché Egli non sia l’origine del male, in questo mondo
imperfetto, segnato dal peccato e dalla morte, Dio si serve del male per la
nostra conversione, per richiamarci a ciò che è essenziale, a ciò che resta,
alla vita che non finisce.
Chiediamo
perciò a Lui, con animo filiale e insistente, la conversione dei nostri cuori e
delle nostre giornate per ottenere dalla sua misericordia la fine della
pandemia. Preghiamo al mattino e alla sera, in ogni famiglia e comunità, attraverso
l’intercessione di Maria Santissima e di san Giuseppe, affinché cessi questo
male e sia rinnovato il bene nella nostra terra e nelle nostre vite.
Suggerisco una
preghiera che, per la sua brevità ed essenzialità, può essere recitata da soli
o assieme a famigliari ed amici, appena alzati, prima di dormire o all’inizio
del pranzo e della cena.
PER LA LIBERAZIONE DALLA PANDEMIA NELLA CONVERSIONE DEI CUORI
A Te, Signore
Onnipotente e Misericordioso,
rivolgiamo la
nostra supplica:
allontana da
noi il peccato
che ha fatto
entrare la morte nel mondo.
Conduci a te i
nostri cuori
e liberaci
dalla pandemia che affligge le nostre esistenze
e quelle di
tanti nostri fratelli e sorelle.
Ridonaci la
gioia dell’incontro,
la fatica del
lavoro,
la certezza
della vita che non finisce.
Riaccendi in
noi la sete e la gioia per i sacramenti
della
Riconciliazione e dell’Eucarestia.
Aiutaci ad
essere vicini a chi soffre.
Guarisci i
nostri malati,
assisti in modo
particolare i nostri ragazzi e le loro famiglie.
Dona a tutti la
conoscenza di Te, Padre Creatore,
del tuo Figlio
Salvatore
e dello Spirito
Santo Consolatore.
Per
l’intercessione di Maria Santissima
e di san
Giuseppe, patrono della Chiesa,
ottienici
presto questa grazia
che ti chiediamo con animo fiducioso e filiale.
Gloria al
Padre… (3 volte)
Reggio Emilia,
4 marzo 2021
+Massimo Camisasca
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