Menorello «Positivo l’incontro con il governo»
Il coordinatore del network di associazioni ci spiega
cosa è stato chiesto ai ministri. Famiglia, fisco, sanità, educazione
Chissà che non vi sia un po’ della profezia dell’allora cardinale Joseph Ratzinger sulla palingenesi cristiana affidata alle «minoranze creative», guardando alle recenti mosse interlocutorie col governo Meloni dell’associazione “Sui tetti”. Una rete di poco meno di cento gruppi associativi, di chiara e forte matrice cattolica, che entra in scena e mette sul tavolo del confronto e della proposta politica temi incentrati sui noti principi non negoziabili: natalità, famiglia, identità, fine vita, aborto, pressione fiscale e nuovi quozienti, lotta alla droga, libertà educativa.
Il network di associazioni ha
incontrato, in sede ufficiale lo scorso 19 settembre, ben sei ministri, due
vice ministri e un sottosegretario alla presidenza del Consiglio ricevendone in
cambio una certa attenzione impensabile, tant’è che i primi rumori
dell’universo progressista iniziano a farsi sentire, l’onta di aver catturato
la scena che, verosimilmente, si tradurrà in fatto politico, dovrà essere
lavata, non sarà una passeggiata.
Tempi ha fatto due chiacchiere con
Domenico Menorello |
Sarà la volta buona in cui un governo inizia ad
occuparsi di temi finora emarginati dal dibattito o no?
Non la direi così, se non altro perché
almeno questo governo si è già occupato di alcune questioni “finora
emarginate”. Ricordo, ad esempio, alcuni interventi in tema di sostegno alle
cure palliative, come l’art. 1, comma 83, della scorsa legge di bilancio o la stabilizzazione
di quindicimila docenti delle scuole paritarie nel corso della conversione del
decreto “PA bis”. Ora si aprono partite di ancora maggior respiro, quali quelle
di cui abbiamo parlato nel corso dell’incontro del 19 settembre, come il
possibile nuovo ruolo della famiglia nella riforma fiscale in corso. Ma è molto
bello che, ad esempio su questa ipotesi, ci sia un perimetro di condivisione
ampio, come si è potuto vedere nel corso dell’incontro dedicato al tema il 22
agosto al Meeting di Rimini.
“Sui tetti” va gridata la verità e la verità è che
oggi bisogna sfoderare le spade per dire che le foglie sugli alberi sono verdi,
come diceva Chesterton? Che tipo di spada immagina di usare?
La spada della ragione. Anzi della ragionevolezza. Don Luigi Giussani riteneva che vivessimo «in un momento drammaticamente bello, perché sempre più tutto poggia su una nostra scelta». Tante posizioni del politically correct nascondono, sotto una retorica dei diritti, la “cultura dello scarto” paventata da papa Francesco. Se si afferma il dogma dell’autodeterminazione come unico parametro di valore, significa che io valgo solo se posso misurare e possedere il reale; se divengo fragile, dipendente, se, insomma, non ho “successo” valgo meno, fino a dirmi che non valgo nulla quando mi si propone una procurata morte se mi ammalo seriamente.
Il bivio è antropologico: fra una mentalità dominante che ci vuole convincere
che siamo dei novelli Prometeo, che possiamo rubare il fuoco agli dei e la
riscoperta del senso religioso, di un grido inesausto. Oggi, nella caduta delle
certezze, questa scelta si propone davanti a tanti fatti, anche pubblici. E
possiamo davvero porre a tutti queste domande esistenziali, antropologiche.
Forse ontologiche. A tutti, anche in dialoghi pubblici, “sui tetti”,
sperimentando che iniziare a giudicare è davvero l’inizio della liberazione
dell’umano.
Sei ministri tutti insieme per ascoltare temi
particolarmente impegnativi non sono una cosa frequente: soddisfatti di questo
primo approccio?
A Repubblica non
sembra essere piaciuta molto l’iniziativa: se fosse possibile liquidare la cosa
con un aggettivo, lo considererebbe un primo risultato buono, non buono, ottimo
o pessimo?
Al di là di banali strumentalizzazioni
ed etichette, che evaporano da sole, ha del positivo il resoconto del nostro
incontro fatto dal quotidiano da lei citato. Dice che il governo cerca di
allargare le interlocuzioni sociali e, con ciò, conferma che la realtà sociale
italiana è molto più ricca anche dei soliti schemi con cui troppo a lungo è
stata proposta. Comunque, l’incontro del 19 settembre è stato molto positivo
perché il dialogo è stato incentrato sui temi dell’antropologia e nel merito di
proposte avanzate allo scopo di sostenere una cultura dell’umano integrale.
La cosiddetta piattaforma programmatica di Sui Tetti è
ricca e corposa, con al centro «l’umano»: cioè?
Ora stiamo traducendo i “dieci canoni” (vedi in fondo) proposti nell’incontro del 19 settembre in ipotesi di norme sulla base delle disponibilità manifestate dai vari rappresentanti del governo, che invieremo anche a tutti i gruppi parlamentari. Inoltre, stiamo monitorando il vero e proprio assalto dell’associazione Coscioni in molti territori italiani, dove sono stati presentati presso numerosi consigli regionali proposte di legge per introdurre procedure eutanasiche. Pensiamo sarà importante, nei limiti delle forze disponibili, porre pubblicamente la domanda ai consigli regionali e ai governatori se non sia invece più ragionevole e urgente curvarsi sui più deboli e curare il dolore dei più fragili.
C’è qualcosa che a suo avviso andrebbe fatta subito,
immediatamente, penso, ad esempio, ad alcune correzioni sulle linee guida della
Sanità in tema di Procreazione mmedicalmente assistita , monitoraggio della legge 194 etc?
Le questioni, su cui i ministri hanno
rappresentato una condivisione, sono tutte molto urgenti. Oltre a incrementare
l’assegno unico e abbattere il cuneo fiscale, si tratta, ad esempio, di
iniziare a riconoscere la famiglia come soggetto fiscale, di sostenere le cure
palliative, di diminuire quell’ingiusto “scalino economico” che impedisce una
vera libertà di scelta educativa, di porre mano all’Isee specie sull’ingiusto
peso che ha la prima casa, di introdurre misure fiscali a favore delle famiglie
numerose e per incoraggiare il welfare aziendale e il codice di autodisciplina
delle imprese per la maternità proposto, con grande lungimiranza, dal ministro
Roccella, di riconoscere fiscalmente i caregiver, la solidarietà familiare e di
introdurre l’obiettivo di una assistenza quotidiana per favorire la permanenza
domiciliare di tante persone invalide. Abbiamo chiesto, poi, un tavolo sulla
questioni antropologiche della sanità, perché non capiamo, ad esempio, come mai
ci sia un parere del Consiglio nazionale di bioetica di febbraio sui comitati
etici coinvolti in procedure di morte che ancora non è stato considerato,
perché non vi sia la relazione annuale sulla 194, che dovrebbe anzi dare
notizie sui nuovi fenomeni delle pillole abortive e antinidatorie, o perché vi
sia un decreto ministeriale di agosto che in tema di procreazione assistita
sembra fraintendere il senso e i limiti della legge 40.
Siete pronti ad affrontare l’ondata mediatica
“arcobaleno” che senz’altro aumenterà man mano che Sui tetti riuscirà a
proporre i propri temi?
Sarà molto interessante confrontarsi e
dialogare sulle concezioni dell’umano che vengono in rilievo e chiedere a tutti
di giudicare quale antropologia sia più ragionevole, cioè più corrispondente al
cuore di ogni uomo.
Con chi immagina di poter dialogare costruttivamente
nel fronte cosiddetto progressista? Percepisce una possibilità al riguardo?
Con chiunque abbia a cuore di andare a fondo delle questioni che tante sfide pongono. Al Meeting, come si è detto, questo dialogo è stato molto interessante tanto con esponenti della maggioranza, quanto dell’opposizione. Ricordo con piacere che su iniziative per la libertà educativa di non molto tempo fa alcuni dei contributi più appassionati vennero da Maria Elena Boschi e da Piero Fassino.
Peppe Rinaldi TEMPI
https://www.suitetti.org/
https://www.suitetti.org/2023/09/19/palazzo-chigi-incontro-tra-governo-e-network-ditelo-sui-tetti/
IL CROCEVIA FA PARTE DELLE ASSOCIAZIONI UNITE IN "DITELO SUI TETTI"
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