Niente resti umani, solo una grande bugia per screditare la Chiesa: è l'unica vera "scoperta" a tre anni di distanza dalla campagna denigratoria, con tanto di chiese vandalizzate e di mea culpa papale.
La scoperta di "fosse comuni" di bambini indigeni canadesi nella primavera del 2021 era una grande bugia per screditare la Chiesa cattolica. Tre anni dopo quelle segnalazioni, a causa delle quali 85 chiese hanno subito incendi e vandalismo, le fosse comuni non sono state trovate.
proteste in Canada: era tutto falso! |
Nonostante le dicerie contro la Chiesa
cattolica fossero già state smentite negli anni precedenti, tre anni fa in Canada era scoppiata l'incredibile e
scandalosa narrazione che confermava ogni pregiudizio immaginabile dei
circoli liberal, socialisti ed atei contro i cristiani ed in
particolare i sacerdoti cattolici e le loro opere caritative: non erano i
comunisti che mangiavano i bambini, erano preti e suore che li lasciavano
morire di fame, stenti e malattie. Una fossa comune contenente i resti di
bambini indigeni sarebbe dovuta venire alla luce sul terreno di quello che un
tempo era stato un collegio governativo statale gestito dalla Chiesa cattolica.
Ora si scopre che l'intera faccenda non
era altro che una moderna calunnia conclusasi, ad oggi, con almeno 85 chiese cattoliche in tutto il Canada distrutte
da incendi dolosi, vandalizzate o profanate. Non c’è alcun minimo dubbio che
una tale campagna disonorevole e denigratoria – sin da subito sostenuta da Papa
Francesco e da una parte del clero canadese – provocherà una ulteriore
diminuzione dei fedeli e dei praticanti cattolici e cristiani nel Paese, già in
calo di quasi 2 milioni di credenti negli ultimi 10 anni, secondo il censimento canadese dell’ottobre scorso sono diminuiti da
12,8 a 10,9 milioni nel 2021.
I leader politici, in testa l’attuale
primo ministro Justin Trudeau, avevano giustificato la distruzione degli edifici di culto cattolici e
cristiani nel luglio 2021, dicendo che
pur essendo sbagliati, la rabbia era assolutamente «comprensibile data la
storia vergognosa di cui tutti stiamo diventando sempre più consapevoli».
Ebbene ad oggi, nessun resto umano è stato recuperato nel sito della
presunta fossa comune, nonostante quasi 8 milioni di dollari spesi dal governo
federale per cercarli e le prebende milionarie assegnate alle popolazioni indigene
per le supposte violenze subite dai loro bimbi.
Il Manifesto 11/1/22 denuncia il genocidio di 50.000 bambini indigeni ma oggi tace |
I preti e le suore cattoliche che
gestivano la “Kamloops Indian Residential School” nella Columbia Britannica avevano, secondo
la vulgata, gettato i cadaveri di centinaia di scolari morti in fosse comuni
nel cortile della scuola. Grandi testate massmediatiche come la CNN, la
NPR e la “Canadian Broadcasting Corporation avevano semplicemente e
senza alcuna verifica rilanciato e promosso la narrazione nei termini più
scandalosi e disonorevoli iperbolici possibili. La CNN l’aveva definita
una scoperta «impensabile», il New YorkTimes «l’orribile
storia», mentre per il Washington Post era la conferma
dell’orrore dei maltrattamenti dei
popoli indigeni da parte del Canada e delle conversioni forzose al
cattolicesimo. Il primo ministro Justin Trudeau aveva ordinato di abbassare le
bandiere a mezz'asta e chiesto a Papa Francesco di recarsi in Canada per
chiedere perdono, cosa che il Papa fece nel 2022, scusandosi per il vergognoso trattamento e chiedendo
alla Chiesa canadese una profonda umiliazione per le
pratiche inaccettabili del passato. (sic!)
L'Ufficio dell'Alto Commissario delle
Nazioni Unite per i Diritti Umani aveva dichiarato che si trattava di «una violazione
dei diritti umani su larga scala» ed i leader tribali canadesi
avevano accusato preti e suore assimilandoli ai nazisti per aver
compiuto un tentativo di genocidio. Questo è stato il carburante di menzogne e
improvvide ammissioni di colpe mai commesse che ha alimentato incendi e
vandalismo verso le chiese in tutto il Canada, la maggior parte delle quali
cattoliche e alcune vecchie di più di un secolo, rase al suolo per rappresaglia.
Ebbene in quasi tutti i casi, non si trattava di fosse comuni, ma di fosse individuali che si trovavano
nei cimiteri dove erano sepolti anche sacerdoti e suore, tombe non
contrassegnate e croci di legno marcite perché il governo si rifiutava di
pagare per le lapidi. Tutto già noto grazie ad un rapporto pubblicato
nel 2015 dalla “Commissione per la verità e la riconciliazione”. Quindi non c'è stato né insabbiamento, né abusi, né fosse
comuni, nonostante i milioni di dollari spesi. La velenosa diceria, parte del
progetto di demolizione della storia e civiltà occidentale cristiana, è servita
anche in questo caso per screditare la Chiesa cattolica ed i suoi sacerdoti,
distruggere chiese e provocare un panico morale generalizzato. Cui
prodest? Telefonare ad Ottawa e Città del Vaticano per informazioni.
LUCA VOLONTE' lanuovabussola
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