STRUMENTALIZZATE LE PAROLE DEL PAPA DAL GIUDICE CHE HA
DECISO LA MORTE, E DA MONS. PAGLIA
LEONARDO LUGARESI
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Se non conoscete il caso di Alfie Evans,
leggete qui la limpida presentazione che ne fa una persona seria e
competente: http://www.ildonodellavita.it/bambino-alfie-evans-le-autentiche-cure-palliative/.
La posizione di papa Francesco sul
problema dell'eutanasia, così come si evince anche dalle citazioni fatte da don
Roberto Colombo nel suo articolo, in sé e per sé è chiaramente conforme alla
dottrina della chiesa cattolica. Però sta di fatto che almeno due persone
importanti, una delle quali ha un potere di morte su quel bambino e l'altra
ricopre un ruolo di primo piano nella gerarchia ecclesiastica e ha un incarico
specificamente pertinente alla materia che è in questione, ne stanno dando
un'interpretazione del tutto diversa. Una di queste due persone è, ovviamente,
il giudice che ha deciso la morte di Alfie motivando il suo provvedimento anche
con un riferimento strumentale e mistificante all'insegnamento di papa
Francesco; l'altro è l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della pontificia
accademia per la vita, che in questa intervista: https://www.tempi.it/alfie-evans-per-monsignor-paglia-si-tratta-di-sospendere-una-situazione-di-accanimento-terapeutico#.WqOsdIJG1vY gli
dà implicitamente (ma sostanzialmente) ragione. Sulla posizione espressa qui da
mons. Paglia trovo del tutto condivisibili le osservazioni esposte qui: http://www.lanuovabq.it/it/via-libera-di-monsignor-paglia-alluccisione-di-alfie.
Molti lo hanno già detto, ma, per quel
nulla che vale, voglio ripeterlo anch'io. Il papa potrebbe del tutto
legittimamente ritenere di avere già parlato in modo sufficientemente chiaro e
preferire, per ragioni che solo lui può conoscere e giudicare, mantenere il
silenzio su questa vicenda specifica. Però il fatto di queste “autorevoli
interpretazioni" del suo pensiero non si può ignorare: sta lì, enorme come
un macigno. Di fronte ai fatti, non ci si può girare dall'altra parte, né si
può praticare sempre la dissimulatio, neanche se si è il papa. Se due esponenti autorevoli della giustizia umana
e della gerarchia ecclesiastica concordano nel sostenere che anche il papa
pensa che Alfie Evans per il suo bene debba morire prima possibile, e lui
resta zitto, vuol dire che è d'accordo con loro. Contra factum non solo non valet argumentum come dice
il vecchio adagio, ma neanche silentium.
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