Benedetto XVI nel suo Gesù di Nazareth
ricorda
una tentazione quaresimale di Gesù nel deserto: il diavolo lo invita a
trasformare le pietre in pane.
In effetti, si chiede Benedetto, “il primo
criterio di identificazione del redentore davanti al mondo e per il mondo non
dovrebbe essere quello di dare il pane e mettere fine alla fame dell’uomo?… Il
marxismo ha fatto proprio di questo ideale – in modo comprensibilissimo- il
cuore della sua promessa di salvezza: avrebbe fatto sì che ogni fame fosse
placata e che ‘il deserto diventasse pane“.
Botticelli: Le tentazioni di Cristo (Cappella Sistina, part.) |
Ma Cristo non ha scelto, per la Chiesa, questa
strada: ha dato da mangiare, ha moltiplicato i pani, ma non ha cancellato la
fame e non ha invitato gli apostoli ad altro che ad “annunciare la buona
novella”. Li ha invitati a mettere Dio davanti a tutto, per avere poi tutto il
resto, “in sovrappiù”.
Questo perché, scrive Benedetto, “è in gioco il
primato di Dio. Si tratta di riconoscerlo come realtà, una realtà senza la
quale nient’altro può essere buono. Non si può governare la storia con mere
strutture materiali, prescindendo da Dio. Se il cuore dell’uomo non è buono,
allora nessuna altra cosa può diventare buona. E la bontà di cuore può venire
solo da Colui che è Egli stesso la Bontà, il Bene… In questo mondo dobbiamo
opporci alle illusioni di false filosofie e riconoscere che non viviamo di solo
pane, ma anzitutto dell’obbedienza alla parola di Dio. E solo dove si vive
questa obbedienza nascono e crescono quei sentimenti che permettono di
procurare anche pane per tutti.”.
Per questo coloro che si sono incaricati di far
sparire la fame da soli, senza Dio, hanno sempre fallito.
I marxisti, scrive Benedetto, “credevano di
poter trasformare le pietre in pane, ma hanno dato pietre al posto del pane”.
Così “gli aiuti dell’Occidente in paesi in via di sviluppo, basati su principi
puramente tecnico-materiali, che non solo hanno lasciato da parte Dio, ma hanno
anche allontanato gli uomini da Lui con l’orgoglio della loro saccenteria,
hanno fatto del Terzo Mondo, il Terzo Mondo in senso moderno”, mettendo da
parte “strutture morali, religiose, sociali esistenti” per introdurre la loro
“mentalità tecnicistica nel vuoto”.
Senza esito, anzi peggio.
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