Le previsioni dei sondaggi si sono realizzate solo parzialmente.
È vero che, come previsto ha vinto la coalizione di centro-destra, ma il
parziale fallimento dell’operazione di Berlusconi, che ha tentato di ricondurre
il centro-destra nell’alveo del popolarismo italiano ed europeo, porta l’Italia
in una situazione drammatica che molto probabilmente costringerà a breve a
nuove elezioni
La realtà è che la gente è stufa e vuole provare a
cambiare. I problemi che vive sono tanti e pesanti, ma drammaticamente pensa
che la soluzione sia il ritorno a quello stato assistenzialista e paternalista
che è, invece, la causa di tutti i problemi dell’Italia. Lo dimostra il fatto
che al sud hanno stravinto i 5 stelle che propongono il reddito di cittadinanza
e al nord la Lega che vuole abolire la legge Fornero e bloccare l’immigrazione.
La vera colpa della sinistra riformista
che ha governato negli ultimi 5 anni è stata quella di aver addirittura accelerato
l’ulteriore frammentazione e individualizzazione della società approvando leggi
che hanno favorito le libertà individuali ma indebolito pesantemente quei
legami che ne costituivano il tessuto connettivo. Una società spappolata e
senza identità inevitabilmente chiede più stato e proprio questo è ciò che è
avvenuto.
In campagna elettorale noi, in coerenza col nostro
patrimonio di valori, opere e intermediazione sociale, abbiamo sostenuto la
coalizione di centro-destra, valorizzando la sua maggiore disponibilità verso una visione popolare, meno statalista
e più attenta a una concezione della persona e della società rispettosa della
nostra tradizione e capace di valorizzare quei corpi intermedi (famiglie,
associazioni, imprese, ecc.) che ne sono il pilastro.
Oggi, alla luce dei risultati elettorali, sentiamo
ancora più urgente e decisivo l’impegno di lavorare per ricostruire una società
civile forte e certa, cioè capace di immaginare e costruire un futuro condiviso
per questa città e per questo paese. Certo non sarà facile e richiederà un
impegno lungo, ampio e continuativo sul piano culturale e su quello sociale.
Per questo continueremo ad impegnarci anche sul piano
politico, per cercare di far si che fra un anno a Cesena si possa dar vita ad
un nuovo governo cittadino attento alle istanze popolari e valorizzatore della
cultura della sussidiarietà e delle solidarietà
IL CROCEVIA
16 MARZO 2018
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