LEONARDO LUGARESI
Leggo che il papa ha nominato l'economista americano Jeffrey Sachs membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Non invitato a parlare a un convegno, a partecipare ai lavori di una commissione, a confrontarsi in un dibattito dell'Accademia, al limite fare da consulente: tutte cose che potrebbero anche starci (e che sono del resto già state fatte). Membro ordinario, cioè parte organica dell'istituzione.
Mons. Marcelo Sánchez Sorondo (Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali)
e l’economista Jeffrey Sachs
La cosa ha
suscitato qualche polemica, perché notoriamente Sachs sostiene da sempre
posizioni incompatibili con la dottrina cattolica. Tra l'altro, è un fautore
dell'aborto come strumento per il controllo demografico.
In altri tempi anch'io
sarei stato sconcertato, per non dire scandalizzato, da una scelta del genere.
Ora non più: ho
ormai metabolizzato che l'etichetta “pontificio / pontificia” non significa più
niente. Una cosa può essere pontificia ma non cattolica. Basta saperlo, poi uno si
regola. È come “olio di oliva”: tutti sanno che una bottiglia etichettata così
non contiene olio di oliva, e che bisogna cercarne una con scritto “olio
extravergine di oliva”, e poi non basta ancora perché bisogna guardare bene la
provenienza, se il prezzo è troppo basso diffidare, possibilmente comprarlo da
un produttore di cui sai che ti puoi fidare ... insomma, finché non l'hai
assaggiato (e di olio te ne intendi) non sai bene che cosa c'è dentro.
Se fare in modo che il brand non
valesse più niente era uno degli obiettivi dell'attuale pontificato, direi che,
almeno per quanto mi riguarda, è stato brillantemente raggiunto.
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