venerdì 12 febbraio 2016

DON EZIO CASADEI : LA CONOSCENZA PER FEDE

IL 12 FEBBRAIO 2015 DON EZIO INSTANCABILE E APPASSIONATO TESTIMONE DI CRISTO E’ ANDATO A PREPARACI UN POSTO

"Pensando a don Ezio capisco cosa vuol dire essere stato" afferrato da Cristo" . 

La frase di San Paolo non si capisce per me se non attraverso l'incontro con uno come lui che voleva condividere con tutti la novità di Gesù Cristo presente, presente come glielo aveva fatto conoscere don Giussani .

Quando ero a GS cercava proprio di farmi capire questa novità; io mi lamentavo con lui di come GS avrebbe dovuto essere e invece lui rispondeva chiedendo "cosa c’entra Gesù Cristo con la vita?"
In seguito tutte volte che lo ho incontrato vedevo uno instancabilmente all’opera per fare conoscere quella novità a tutti. Ed ora lo immagino assieme a tanti altri alla presenza di quel Gesù Cristo di cui è stato instancabile e appassionato testimone"
(Leonardo Marcatelli 15 febbraio 2015)



LA “CONOSCENZA PER FEDE”
Da un articolo di Giorgio Israel
venerdì 16 maggio 2008

Tempo fa, quando sono stato invitato a presentare a Cesena “Si può vivere così?” di don Giussani, mi sono chiesto che cosa avessi da dire io, ebreo e attaccato alla mia fede, su un libro dedicato a un approccio all’esistenza cristiana. Allora l’ho letto, per capire se avessi qualcosa da dire, e mi sono incontrato con alcuni temi che mi hanno colpito e su cui ho trovato piena consonanza.

Accennerò ad uno soltanto di essi, che però è il principale del libro, quello con cui si apre,
ovvero il tema della “conoscenza per fede”, della conoscenza attraverso l’altro, che è necessariamente indiretta e deve quindi basarsi sulla fiducia, sull’affidabilità della persona che mi comunica qualcosa. Dice don Giussani che sulla conoscenza per fede si fonda sia la convivenza umana che la cultura e la storia.
(…)
Dice don Giussani che se si toglie la conoscenza per mediazione (cioè attraverso un testimone) «dovete togliere tutta la cultura umana, tutta, perché tutta la cultura umana si basa sul fatto che uno incomincia da quello che ha scoperto l’altro e va avanti. 

 «La cultura, la storia e la convivenza umana, si fondano su questo tipo di conoscenza che si chiama fede, conoscenza per fede, conoscenza indiretta, conoscenza di una realtà attraverso la mediazione di un testimone».

Insomma, l’educazione ha bisogno di maestri, di figure in cui riporre la fiducia, di testimoni che presentano al giovane il mondo, la storia passata, la conoscenza passata e gliela consegnano. E il giovane, l’allievo ha bisogno di un maestro, di un testimone in cui credere e cui affidarsi.



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