Dire che qualcosa è vero o falso, giusto
o sbagliato perché lo fanno tutti gli altri nei dintorni è semplicemente
sbagliato logicamente ed è il modo con cui si sono appoggiate le peggiori
aberrazioni della storia, inclusi razzismo e leggi razziali. E siamo davvero
così sicuri che questo “vento della storia” non si potrà fermare?
TOTO "COSI' FAN TUTTI" |
Uno degli epiteti scagliati contro coloro che non sono d’accordo sulla
proposta di legge Cirinnà è quello di “retrogrado”.
Nella scorsa settimana ho avuto l’occasione di dare un’occhiata a due
trasmissioni televisive, dove questo era l’argomento principale: ormai la legge sui matrimoni omosessuali ce
l’hanno tutti e dunque deve averla anche l’Italia. Un signore americano, di
cui non conosco il nome, sbeffeggiava per questo Roberto Formigoni su un
canale, mentre su un altro Ivan Scalfarotto indugiava su quest’argomento con
Daniela Santanché. A prescindere dalle persone, a me interessa l’argomento.
Ora, si può prendere questo argomento in due sensi. Il primo è quello più
banale, che è allo stesso tempo un errore logico elementare e una falsità
storica.
Dire che qualcosa è vero o falso, giusto
o sbagliato perché lo fanno tutti gli altri nei dintorni è semplicemente
sbagliato logicamente ed è il modo con cui si sono appoggiate le peggiori
aberrazioni della storia, inclusi razzismo e leggi razziali, la tranquilla ammissione del sistema
concentrazionario come strumento di lotta politica, l’accettazione supina della
legge del capo o del mercato. “Così fan
tutti”, non è mai stato un buon metodo per decidere qualcosa di buono,
dalla vita privata quando si comincia a fumare da ragazzini a quella pubblica
quando si decide che l’adulterio o l’appartenenza religiosa valga la
lapidazione.
Inoltre, come ormai noto, nel caso in
questione “tutti” sono i Paesi dell’Europa occidentale, mentre quelli
dell’Europa orientale tutti non sono. Anzi, l’on. Scalfarotto, che
presta il suo nome a una proposta di legge che include un’estrema attenzione
alla discriminazione linguistica, dice che certo non ci confronteremo con la Bulgaria
(!) perché i nostri punti di riferimento sono Francia, Irlanda, Inghilterra e
Germania. Non mi ferisce affatto l’incoerenza, che anzi parla a favore
dell’uomo e a sfavore della sua legge,
ma il perché alcuni sì e altri no non lo dice. Così fan tutti quelli
giusti? Superiori? Ricchi? Fatto sta che l’errore è logico e storico. Ma forse
la verità (con la minuscola) non ci interessava tanto.
A proposito di verità, ecco invece l’altro punto di vista, più discutibile
e interessante che emerge. “Così fan
tutti” vorrebbe dire che da quella parte soffia il vento della storia e non si potrà fermare, argomento spesso
usato in alternanza all’argomento sulla libertà come autonomia. E’ l’antico
refrain di Hegel che si trova sotto tante versioni del marxismo ed è anche un
certo fatalismo che si accompagna a molte religioni orientali, ad alcune
versioni del cristianesimo e all’eredità della filosofia stoica in occidente.
Mille versioni nobili di convinzioni che teoricamente affermano grandezza e
autonomia dell’uomo e di fatto ne sviliscono la libertà, rendendolo incapace di
essere protagonista della storia.
Avanguardia e retroguardia sono così decise da coloro che conoscono il divenire
della storia.
Sono i preti di queste religioni, che siano preti veri e propri, intellettuali,
vati di mercato, che sanno dove andrà a finire inevitabilmente tutto.
Contro questa ricorrente
filosofia/religione fatalista ci sono i mille controesempi della storia, spesso decisa da gesti singoli e
singole personalità, ma anche il
pensiero che la storia sia certo una grande ricchezza che ci precede – che
venga da Dio, dalla Natura, dalla pura tradizione, dall’evoluzione – ma che noi, pur piccoli e fallibili, siamo
in dialogo con essa e ne possiamo modificare il corso.
Non siamo creatori – diceva Tolkien – ma “sub-creatori”: non possiamo
inventare l’esistenza delle cose ma possiamo collaborare alla loro realtà.
A coloro che pensano in questo secondo modo,
vicino al senso comune, interessa molto che in metà Europa, e quella più
giovane e con più fame in ogni senso, si voglia difendere la famiglia naturale,
e che lo stesso accada in molti paesi africani e asiatici. Non perché si rovesci il “così fan tutti”
ma perché in tal modo si capisce che la
Storia non è il Fato cieco e insensibile e che nulla al mondo toglie all’uomo
la responsabilità di dire “vero” e “falso”, “buono” e “cattivo”, “bello” e
“brutto” , le sole tre cose – diceva il filosofo americano Peirce – che
sollevano l’umanità al di sopra dell’animalità. E non a caso, salvo gesti
di libertà, dopo l’eutanasia, sarà proprio la
soglia antropologica – la differenza tra esseri umani e animali, ultima soglia
della responsabilità – a essere presto attaccata, e orrido retrogrado chi non
acconsentirà. Scommettiamo?
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