domenica 21 febbraio 2016

IL GIULLARE DELL’APOCALISSE


  Umberto Eco è ora al cospetto di Dio, al cospetto dell’Essere, non di quel nulla che lui ha costantemente insegnato. Se la vedranno loro due. 

Tuttavia tutta la retorica sparsa nei media, fa tornare alla mente uno straordinario volantino degli universitari di CL di Bologna, dopo una lectio magistralis di Eco del 1994 all’inaugurazione dell’anno accademico: “Il Giullare dell’Apocalisse, ovveo quando il falso diventa scienza” .
Ecco uno stralcio:


"I nostri più fervidi ringraziamenti per la dovizia di particolari, la splendida coreografia allestita da Umberto Eco: in un’ora scarsa è riuscito a leggere un’intera bibliografia senza annoiare l’uditorio.  A sentirlo, la storia s'è mossa solo perché qualcuno voleva giocare e, a seconda dei secoli, ha operato finte donazioni, finte sette segrete, finti regni d'oltre confini, finte cosmologie, finte alchimie; e tutto questo 'finto' ha creato qualcosa, Sacro Romano Impero, scoperte geografiche e astronomiche, chimica, ecc. Che sia falso anche Eco? ci siamo chiesti... A sentirlo, dunque, tutto è accaduto per hobby. Allora, se tutto è un giro di giostra, perché e per chi esiste l'Università?... Perché perdere cinque-sei anni dentro questo box di giochi falsi?... Per la forza che in sé ha il falso?"


Leggendolo Don Giussani si entusiasmò (nelle pagg. 244-248 di “In cammino”, Bur, Luigi Giussani, Rizzoli, 2014) e aggiunse:” Chi parte col giudizio che la realtà è un falso, e falso lui, perché la realtà non si presenta all’uomo come falso: si presenta come “è”, si presenta come positività…. Da dove i nostri amici di Bologna trovano l’appoggio per dire che far famiglia, fare figli, lavorae, costruire è positività? Nella realtà! E dove emerge la realtà? Nell’esperienza. Chi non parte così parte da un preconcetto che gli può anche far fare i miliardi, ma è un preconcetto…. Non si può dire che la realtà è falsa se non con un’immagine che tu, dal tuo cuore infelice, crei e che obietti ad una realtà in cui c’è il sole, ci sono le stelle, il padre, la madre e soprattutto questo desiderio inesauribile di felicità, di bellezza di amore, in cui la stoffa del nostro respiro, il nostro respiro di uomini, consiste. La risposta dei nostri amici di Bologna è vera, perché parte dalla loro esperienza, perché essi accostano la realtà come emerge dalla loro esperienza.”

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