LA
CARRIERA DELLA SEN. CIRINNÀ
ZANDA: e questo chi lo pettina? |
Ha iniziato alle scuole delle suore ma poi, “nonostante le opposizioni
materne”, è riuscita a trasferirsi al liceo statale, dove ha “scoperto il
movimento studentesco”. Aneddotica così banale, per una ragazza nata nei
Sixties, che fa ridere trovarla nel suo profilo ufficiale, adesso che è
senatrice. Del resto, è la cosa più rilevante che abbia fatto, politicamente
parlando, oltre a essersi occupata per vent’anni di diritti degli animali al
comune di Roma. Più che la parità delle donne, sono convinto che servirebbe un
ddl per sancirne sic et simpliciter la superiorità; ma ciò non leva il dubbio,
qualcosa più di un dubbio, che la signora Esterino Montino sarebbe un caso di
sopravvalutazione anche in una biofattoria maremmana, al di là di ogni
distinzione di genere.
Il vero mistero di Matteo Renzi non è cosa si dica con Verdini, o di chi
siano le banche toscane, o che ci facesse alla “Ruota della fortuna”. Il vero
mistero è come gli sia venuto in mente di affidare una legge così importante a
un talento della non-politica come Monica Cirinnà, trasferita dai gattari di
Roma e dai diritti dei vegani alla regolamentazione delle pluriformi unioni tra
gli esseri umani.
Così ieri, quando l’insigne giurista del Pd ha dichiarato: “Ho sbagliato e
pagherò. Il mio errore è stato fidarmi dei Cinque stelle. Chiudo con questo
scivolone la mia carriera politica”, dagli scaffali di tutte le biblioteche
tutti i manuali di politologia, civilmente uniti, hanno gridato: hurrah!
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