DI COSTANZA
MIRIANO
L’intervento di Costanza al Family Day
del 30 gennaio 2016 al Circo Massimo di Roma
Sono sicura che se siete venuti qui partendo di notte, attraversando il
mare e le montagne, rinunciando magari ai soldi per un vestito nuovo, non è
solo per dire no a una legge sbagliata. Siamo qui perché la vita è una cosa
seria, e quando è minacciata abbiamo il dovere di alzarci in piedi, non con
rabbia ma da risorti.
foto ANSA |
Siamo qui a dire che
la famiglia è il vero bene dell’uomo, di ogni uomo, è un patrimonio di tutti, e
le leggi che la feriscono sono una sconfitta per l’umanità, tutta.
Noi non siamo qui a combattere per i principi, noi siamo qui
per le persone, per la loro carne e per la loro anima. La famiglia è
l’unione di un uomo e di una donna aperti alla vita, e non c’è bisogno di
essere cristiani per capirlo. La famiglia è il luogo in cui i bambini imparano
a voler bene, vedendo i genitori che continuamente, ogni giorno si perdonano
per il fatto di essere così diversi, maschio e femmina.
Ma se il pensiero unico
nella parte ricca del mondo cerca di dire un’altra cosa, noi cristiani vogliamo
continuare a dire la verità dell’uomo.
La verità di ogni uomo è Cristo, anche
per chi non lo conosce ancora, e noi abbiamo la gioia di annunciarlo, con
umiltà e con fermezza, senza giudicare ma raccontando quello che ha guarito e
salvato le nostre vite ferite.
Noi donne abbiamo un compito speciale. Le nostre viscere sanno cosa vuol
dire custodire la vita. Anche quelle che non hanno avuto la gioia di essere
madri hanno il compito di chinarsi sulla vita quando è più debole e di aiutarla
a crescere. Noi donne, a cui Dio ha affidato l’uomo, dobbiamo aiutarlo ad
alzare lo sguardo, a vedere il bene e la bellezza a cui ogni uomo è chiamato.
Riprendiamoci questo ruolo che stiamo dimenticando per emanciparci, torniamo a
essere vere donne capaci di accoglienza, e se lo faremo i nostri uomini
torneranno a essere capaci di grandezza.
***
Quello che avrei
voluto aggiungere se avessi avuto più tempo, invece è:
Ci dicono che siamo in ritardo, che dobbiamo far presto ad approvare questa
legge per metterci alla pari. Ma alla pari con chi? Quali sono i paesi che
stanno avanti?
Quelli che vogliono che a nessun bambino down sia permesso di
vivere?
Quelli che vogliono l’eutanasia per i bambini malati e i vecchi
improduttivi?
L’aborto sempre, anche al sesto mese?
Quelli stanno avanti nel
declino di questa Europa in cui si nasce sempre di meno e ci si suicida sempre
di più?
Noi siamo l’Italia e fermeremo questa ondata che sta sconfiggendo
l’umanità. A noi che fondavamo il diritto quando i barbari ancora si tingevano
la faccia, non ce ne importa niente se “ce lo chiede l’Europa”. Ce lo chieda
pure, ma noi diciamo no.
Fermiamo questa legge che chiama diritti i desideri,
fermiamo questa legge
che chiama civili pratiche barbare come l’utero in affitto,
fermiamo questa
legge che non vuole il vero bene delle persone omosessuali (e tanti sono qui
con noi),
e metteremo un fronte nel cuore dell’Europa. Fermeremo la sconfitta
dell’umanità nella culla della civiltà occidentale.
E un’altra cosa che
avrei voluto dire è questa:
La battaglia per la verità sull’uomo e sulla donna è una battaglia del bene
contro il male, e non sarò mai abbastanza grata a Kiko Arguello, senza il quale
niente di questa meravigliosa avventura sarebbe cominciato, per aver
ricordato che stiamo combattendo una battaglia di natura escatologica
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