lunedì 1 febbraio 2016

FAMILY DAY, COSTANZA MIRIANO: “CRISTO È LA VERITÀ DELL’UOMO”

DI COSTANZA MIRIANO

L’intervento di Costanza al Family Day del 30 gennaio 2016 al Circo Massimo di Roma
Sono sicura che se siete venuti qui partendo di notte, attraversando il mare e le montagne, rinunciando magari ai soldi per un vestito nuovo, non è solo per dire no a una legge sbagliata. Siamo qui perché la vita è una cosa seria, e quando è minacciata abbiamo il dovere di alzarci in piedi, non con rabbia ma da risorti.
foto ANSA
Siamo qui a dire che la famiglia è il vero bene dell’uomo, di ogni uomo, è un patrimonio di tutti, e le leggi che la feriscono sono una sconfitta per l’umanità, tutta.
Noi non siamo qui a combattere per i principi, noi siamo qui per le persone, per la loro carne e per la loro anima. La famiglia è l’unione di un uomo e di una donna aperti alla vita, e non c’è bisogno di essere cristiani per capirlo. La famiglia è il luogo in cui i bambini imparano a voler bene, vedendo i genitori che continuamente, ogni giorno si perdonano per il fatto di essere così diversi, maschio e femmina. 
Ma se il pensiero unico nella parte ricca del mondo cerca di dire un’altra cosa, noi cristiani vogliamo continuare a dire la verità dell’uomo.
La verità di ogni uomo è Cristo, anche per chi non lo conosce ancora, e noi abbiamo la gioia di annunciarlo, con umiltà e con fermezza, senza giudicare ma raccontando quello che ha guarito e salvato le nostre vite ferite.
Noi donne abbiamo un compito speciale. Le nostre viscere sanno cosa vuol dire custodire la vita. Anche quelle che non hanno avuto la gioia di essere madri hanno il compito di chinarsi sulla vita quando è più debole e di aiutarla a crescere. Noi donne, a cui Dio ha affidato l’uomo, dobbiamo aiutarlo ad alzare lo sguardo, a vedere il bene e la bellezza a cui ogni uomo è chiamato. Riprendiamoci questo ruolo che stiamo dimenticando per emanciparci, torniamo a essere vere donne capaci di accoglienza, e se lo faremo i nostri uomini torneranno a essere capaci di grandezza.
***
Quello che avrei voluto aggiungere se avessi avuto più tempo, invece è:
Ci dicono che siamo in ritardo, che dobbiamo far presto ad approvare questa legge per metterci alla pari. Ma alla pari con chi? Quali sono i paesi che stanno avanti? 
Quelli che vogliono che a nessun bambino down sia permesso di vivere? 
Quelli che vogliono l’eutanasia per i bambini malati e i vecchi improduttivi?
L’aborto sempre, anche al sesto mese? 
Quelli stanno avanti nel declino di questa Europa in cui si nasce sempre di meno e ci si suicida sempre di più? 
Noi siamo l’Italia e fermeremo questa ondata che sta sconfiggendo l’umanità. A noi che fondavamo il diritto quando i barbari ancora si tingevano la faccia, non ce ne importa niente se “ce lo chiede l’Europa”. Ce lo chieda pure, ma noi diciamo no.
Fermiamo questa legge che chiama diritti i desideri
fermiamo questa legge che chiama civili pratiche barbare come l’utero in affitto, 
fermiamo questa legge che non vuole il vero bene delle persone omosessuali (e tanti sono qui con noi), 
e metteremo un fronte nel cuore dell’Europa. Fermeremo la sconfitta dell’umanità nella culla della civiltà occidentale.
E un’altra cosa che avrei voluto dire è questa:

La battaglia per la verità sull’uomo e sulla donna è una battaglia del bene contro il male, e non sarò mai abbastanza grata a Kiko Arguello, senza il quale niente di questa meravigliosa avventura sarebbe cominciato,  per aver ricordato che stiamo combattendo una battaglia di natura escatologica

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