Annullato il party organizzato dal Ctg in
un castello di proprietà della diocesi. In quelle celebrazioni pagane si
festeggiano «una zucca vuota illuminata al suo interno, fantasiosi fantasmi e
folletti, immaginari mostri, streghe e vampiri»

Ci avviciniamo a due giorni importanti per
i cristiani, ma più in generale per tutto il nostro popolo: la festa di Tutti i
Santi e la Commemorazione dei Defunti, 1 e 2 novembre. Sono due giorni a cui la
nostra gente guarda da tutto l’anno. Nei santi, sia quelli che vivono in cielo,
sia quelli che vivono sulla terra, vediamo persone vere, realizzate, perché
interamente dedicate a Dio e al bene dei loro fratelli. Nei nostri defunti, per
cui preghiamo e a cui ci lega una profondo vincolo di gratitudine e di affetto,
riconosciamo coloro che ci hanno preceduto e che ci attendono.
La Festa dei Santi è una festa di gioia e
di luce. Quella dei morti è una giornata di mestizia serena, consapevole che
non tutto finisce, ma che c’è una vita oltre la vita. Le nostre comunità sono
chiamate a celebrare questi giorni con particolare attenzione e profondità. In
modo speciale la Festa dei Santi non può essere in nessun modo sostituita da
Halloween. Come ricorda il recente documento dei vescovi dell’Emilia-Romagna su
“Religiosità alternativa, sette e spiritualismo”, in quelle celebrazioni pagane
si festeggiano “una zucca vuota illuminata al suo interno, fantasiosi fantasmi
e folletti, immaginari mostri, streghe e vampiri”. Il diffondersi di Halloween
mostra che le nostre comunità hanno spesso perduto il senso della festa e anche
l’occasione di far festa intorno agli eventi della vita di Gesù e dei santi.
Occorre riscoprire la gioia della fede. Perché questo possa accadere è
necessario che la fede torni ad essere un’esperienza viva, consapevole, capace
di dare forma alla vita. È ciò che la diocesi si propone di aiutare a vivere
nell’anno pastorale che comincia, dedicato alla fede della Chiesa.
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