Pubblicato da Berlicche
Come si sa, lo
scetticismo è una corrente filosofica che afferma che niente si può conoscere
con certezza. Lo scettico dubita delle cose, e ritiene che siano ingannevoli:
di fronte ad esse l’unica strategia sono l’afasia e l’atarassia.
Ovvero, fregarsene.
Ovvero, fregarsene.
L’euroscettico è una
persona che è scettica sull’Europa. Meglio: è estremamente critica sul modo in
cui l’Europa politica, quella per cui andremo a votare tra qualche giorno, è
stata realizzata.
Non è che abbia tutti i torti. Neanche i più sfegatati europeisti possono sostenere che vada tutto bene. I parlamentari europei che saranno eletti avranno un potere limitato rispetto alla vera cabina di regia europea, che rimane saldamente in mano dei governi – per la precisione, di alcuni governi. I pronunciamenti e le decisioni che ci sono giunti da quelle sedi sono stati spesso contraddittori o addirittura nefasti, soggetti a logiche estranee. Come nella politica estera. Ma anche fin troppo spesso nelle vicende sulle questioni morali. E non parliamo dell’economia.
Ma neanche i più sfegatati euroscettici possono negare la positività di avere un continente al cui interno non si muovono eserciti, non si innalzano barriere economiche e fisiche, si può, tutto sommato, godere di una certa libertà.
Non è che abbia tutti i torti. Neanche i più sfegatati europeisti possono sostenere che vada tutto bene. I parlamentari europei che saranno eletti avranno un potere limitato rispetto alla vera cabina di regia europea, che rimane saldamente in mano dei governi – per la precisione, di alcuni governi. I pronunciamenti e le decisioni che ci sono giunti da quelle sedi sono stati spesso contraddittori o addirittura nefasti, soggetti a logiche estranee. Come nella politica estera. Ma anche fin troppo spesso nelle vicende sulle questioni morali. E non parliamo dell’economia.
Ma neanche i più sfegatati euroscettici possono negare la positività di avere un continente al cui interno non si muovono eserciti, non si innalzano barriere economiche e fisiche, si può, tutto sommato, godere di una certa libertà.
L’euroscettico
contesta le prossime elezioni. Sostiene che votare persone che alla fin fine
contano poco non serve a niente, salvo a finanziare alcuni privilegiati che
servano come specchietti per le allodole. Invita ad astenersi, forma legittima
di protezione e dissenso contro un élite che ha perso il contatto con il
popolo. Se mai lo ha avuto.
Se posso dire la mia,
non sono d’accordo con lo scettico. Se l’astensione è un segnale politico, è il
segnale che i potenti possono fare quello che vogliono perché lo scettico è
afasico. I potenti, quelli che dettano le regole del gioco, non si combattono
fregandosene, ma facendo.
Sono consapevole che difficilmente una riforma che si prenda spazi veri di democrazia riuscirà a battere in tempi brevi quella burocrazia tecnicista che sta lottando per controllare questo continente. Ma rifiutarsi di essere rappresentati in questa Europa significa farsi rappresentare solo dagli “altri”, chiunque essi siano.
Certo, una struttura fatta solo da “altri” è un bersaglio più appetibile: sono tutti dentro la casa, noi siamo fuori, la si bruci. Personalmente però sono più favorevole a ricostruire che ad abbattere. Il realismo ci insegna che costa molta meno.
Sono consapevole che difficilmente una riforma che si prenda spazi veri di democrazia riuscirà a battere in tempi brevi quella burocrazia tecnicista che sta lottando per controllare questo continente. Ma rifiutarsi di essere rappresentati in questa Europa significa farsi rappresentare solo dagli “altri”, chiunque essi siano.
Certo, una struttura fatta solo da “altri” è un bersaglio più appetibile: sono tutti dentro la casa, noi siamo fuori, la si bruci. Personalmente però sono più favorevole a ricostruire che ad abbattere. Il realismo ci insegna che costa molta meno.
L’euroscettico, di
solito, non si spinge fino ad affermare che l’Europa come comunità di popoli
non dovrebbe esistere. Eppure, a ben guardare, è il sottofondo a parecchie
rivendicazioni: “ce ne staremmo meglio da soli”. Ma che vuol dire da soli? Sola
Italia? Sola regione? Solo paesello? Soli soli? Il negare l’interdipendenza
degli esseri umani non solo è un’assurdità, è il negare lo stesso concetto di
“prossimo”. E’ il trionfo dell’egoismo: non ci dobbiamo mai dimenticare che la
violenza, l’impensabile caos è solo ad un passo di distanza. L’Ucraina ce lo
ricorda.
Io, da parte mia, voterò, e voterò convinto alcune persone che conosco. Non
so che cosa sarà dell’Europa, dell’Italia nei prossimi anni. Posso solo sperare
che, se eletti, quegli amici saranno eurorealisti e sapranno, almeno un poco, cercare il bene e renderlaun posto migliore per tutti. Anche per
gli scettici afasici e atarassici.
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